L’ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE

CHI CREDE CHE IL LAVORO DEBBA ESSERE DATO SOLO ALLE PERSONE NORMALI E NON AI DISABILI?

L’Associazione nasce in data 16 Aprile 2014, la sua costituzione vede coinvolte persone con disabilità varie che per una serie di circostanze nel corso degli anni si sono ritrovate a condividere l’esperienza lavorativa presso i CSL delle Province su incarico della Regione per l’aggiornamento del SIL Sardegna. Tutti con qualifica di operatori di computer.
Con determinazione n° 762 del 29 Settembre 2014 l’associazione è iscritta al Registro Generale del Volontariato della Regione Sardegna.

Le difficoltà fisiche e lavorative che si sono affrontate, ci hanno portato alla costituzione dell’associazione, per cercare di creare una rete di solidarietà che garantisca tutela e sostegno nel posto di lavoro e nell’integrazione sociale dei partecipanti.

La finalità dell’associazione è quella di rendersi operativa negli aiuti necessari con ausili, con supporto psicologico, con tutela legale, il tutto a titolo gratuito, per quanti lo richiedono o ne hanno necessità coinvolgendo anche le istituzioni, che, in modo attivo possono contribuire allo scopo finale dell’associazione.

Nel corso dei mesi e nel perseguire l’obiettivo del lavoro venuto a mancare a causa dei licenziamenti operati dalle Province e dal mancato riconoscimento dell’acquisita professionalità da parte della Regione riconosciuta ad altri operatori precari impiegati negli stessi centri e che tutt’oggi proseguono a lavorare, nei mesi con l’acquisizione di fatti e documenti si è rafforzato in noi la volontà di lottare contro la burocrazia e l’ingiustizia che troppo spesso determina disagio ai cittadini.
I pregiudizi che la disabilità deve affrontare si moltiplicano quando si va a fronteggiare argomenti delicati come il lavoro, le difficoltà magicamente si moltiplicano e chi vive in prima persona questi eventi, spesso si trova solo a lottare contro il sistema che crea tutto questo.

La vicenda che vede protagonisti gli iscritti all’associazione è un caso classico di discriminazione sociale che non ha trovato favori di alcun genere ma solo negazione e discriminazione di politici ipocriti, sindacalisti che hanno tradito il ruolo che ricoprono scegliendo di “sacrificare” i lavoratori disabili per un tornaconto fine a se stesso ; funzionari con manie di onnipotenza e dirigenti compiacenti che lasciano impolverare le pratiche non gradite sulle scrivanie falsamente oberate di lavoro.

Sentiamo parlare continuamente e ripetutamente delle politiche attive del lavoro, dei fondi per l’inserimento di disabili ma poi, nella concretezza dei fatti, si trovano casi come il nostro che scredita tutto questo apparato di inutili parole, la verità è che i disabili non li vuole nessuno e se si può si cerca di eliminali in tutti i modi. Da qui nasce la nostra idea di creare un gruppo unito e compatto che lotti contro tutto questo.

Presidente Associazione
Ermelinda Delogu