IO VOTO NO

Giovedì 17 Novembre 2016 alle 13,30 al teatro Verdi di Sassari io c’ero.

Sono una cittadina italiana e come milioni di italiani il 4 Dicembre 2016 sono chiamata ad esprimere il mio parere sul quesito referendario Renzi/Boschi.
Su questa base e nata la possibilità per chi ha scritto la (pseudo) riforma, di convincermi della bontà della proposta.
Come molte persone spinte da vari motivazioni, curiosità, fanatismo, ignoranza, convinzione, scetticismo, voglia di capire, ecc. ecc. armata di santa pazienza mi sono incamminata verso il teatro Verdi.
Mi sono recata per tempo al luogo dell’incontro, incuriosita e fiduciosa, ho atteso che il grande dispiegamento di forze dell’ordine ci concedesse di entrare all’interno. Finalmente alle 12,50, dopo sommario controllo all’ingresso, ho guadagnato un posto in galleria.
Mentre attendevo che sul palco facesse il suo ingresso il Presidente del Consiglio, svariate persone dello staff mi hanno offerto bandierine incitandomi a sventolarle,  ho ascoltato discorsi dispaventati piddini che speravano “vivamente” vincesse il si altrimenti “si mette male per tutti”.
Contrattazioni e accordi fra vecchi politici e nuovi che per l’occasione si erano ritrovati tutti insieme (una rimpatriata da vecchi amici/nemici) uniti da un unico desiderio , non perdere il potere.
Alle ore 13,30 del Premier neanche l’ombra. La musica assordante di Tiziano Ferro prima e di Adele dopo copriva il vociare di chi , come una festa di paese si abbracciava , rideva , stringeva mani tutto come se si fosse lì per un incontro mondano. Continua la lettura di IO VOTO NO

CAOS ALL’AGENZIA DEL LAVORO: REGIONE IN RITARDO, STOP POSTI DI LAVORO

“La nuova  Aspal non decolla, la regione non dà attuazione alla legge e centinaia di precari non vengono stabilizzati. L’agenzia del Lavoro era nata per imprimere una svolta ai servizi per l’impiego e invece non dà garanzie per il futuro ai disoccupati cagliaritani”

Basta con le ingiustificate lungaggini burocratiche: la Regione dia immediatamente attuazione alla L.R N° 9/2016 che, voluta all’unanimità dal Consiglio regionale, ha istituito l’Aspal, ente unico sardo per le politiche per il lavoro e i servizi per l’impiego. L’applicazione della nuova disciplina sta accumulando notevoli ritardi rispetto al ruolino di marcia concordato con i lavoratori dei vari Csl e Cesil della Sardegna. In particolare, benché il Direttore dell’Agenzia ne abbia più volte annunciato la definizione, l’avviso pubblico per avviare la fase di stabilizzazione dei lavoratori impiegati a tempo determinato non è stato ancora pubblicato. Nel frattempo cresce il malumore tra i dipendenti, che paventano la possibilità di entrare in una fase di mobilitazione per rivendicare il rispetto degli accordi.

Non è chiaro per quale ragione uffici e Assessorato regionale competenti non stiano facendo quanto dovuto per dare gambe all’Aspal. Non si dimentichi che l’Agenzia nasce per imprimere una svolta ai servizi per l’impiego, ponendo chi cerca lavoro al centro delle politiche regionali. Ma di questo passo i sardi resteranno soli e smarriti nel difficile mondo di chi cerca occupazione, senza dimenticare l’assenza di garanzie sul futuro per i lavoratori di Csl e Cesil. Questo per l’inefficienza dell’attuale classe dirigente. Rivolgo un appello al Presidente della Regione Francesco Pigliaru affinché si impegni per assicurare l’attuazione della legge regionale succitata, garantendo trasparenza, visibilità e servizi al cittadino puntuali ed efficienti, nonché certezze lavorative agli impiegati coinvolti nel processo di riforma.

Fonte  Casteddu Online  13 Ottobre 2016

 

 

 

INDIVIDUATE CATEGORIE CONTRATTUALI ASPAL

Entro l’anno le selezioni per dare gambe a centri d’impiego

 

Lavoro: assessore regionale Virginia MuraProsegue a ritmo serrato l’attuazione della riforma dei servizi e delle politiche per il lavoro, introdotta dalla legge regionale 9 del 2016. La Giunta Pigliaru, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, ha approvato oggi una delibera che organizza la dotazione organica dell’Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro), determinata dalla legge 9 in 800 unità.

In particolare, con l’atto approvato dall’Esecutivo si dà seguito alla determinazione del direttore generale dell’Agenzia (adottata in accordo con le organizzazioni sindacali), che dispone l’articolazione interna del personale Aspal per categorie e qualifiche e la suddivisione dei dipendenti fra i servizi, i settori o gli uffici specifici, sulla base della ripartizione in sette aree dirigenziali già operata dalla Giunta con un precedente provvedimento.

L’organigramma dell’Aspel, secondo quanto deciso dalla Giunta, consterà di un direttore generale, sette direttori di servizio, dieci dipendenti inquadrati nella categoria contrattuale A (commessi e autisti, ad esempio), 94 nella categoria B (impiegati), 255 nella C (impiegati e funzionari)e 433 nella D (funzionari e direttori).

Questo processo si inserisce in quello più ampio per garantire la continuità dei servizi pubblici erogati agli utenti dai Centri per l’Impiego e avviare le procedure selettive la cui conclusione è prevista entro l’anno.

 Fonte Ansa Sardegna  8 Ottobre 2016

ERMELINDA DELOGU (ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE) RISPONDE ALL’ASSESSORE VIRGINIA MURA

Ermelinda Delogu, Presidente dell’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna O.N.L.U.S., ha rilasciato un comunicato in cui risponde all’intervista rilasciata dall’Assessore al Lavoro della Regione Sardegna, Virginia Mura, affermando che “parlare senza contradditorio espone i cittadini a una informazione parziale dei fatti. Nei tempi a noicontemporanei, di mala-politica ne abbiamo per tutti i gusti, sopratutto quello che si evidenzia in maniera piùprorompente e, purtroppo, più brutale sono le conseguenze successive a quelle pessime decisioni prese solo pensando al proprio tornaconto. Ma cosa succede se i soggetti colpiti sono disabili, è solo mala-politica oppure vi si aggiunge anche la Discriminazione ?” Continua la lettura di ERMELINDA DELOGU (ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE) RISPONDE ALL’ASSESSORE VIRGINIA MURA

PROGETTO LAVOR@BILE RISPONDE ALLE PAROLE DELL’ASSESSORE AL LAVORO DELLA REGIONE SARDEGNA, VIRGINIA MURA ATTO DI ACCUSA DELL’ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA O.N.L.U.S. VITTIME DELL’IMMOBILISMO E DELLA NEGLIGENZA DELL’ASSESSORE AL LAVORO VIRGINIA MURA.

 

Atto di accusa dell’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna O.N.L.U.S. vittime dell’immobilismo e della negligenza dell’Assessore al Lavoro Virginia Mura.

Vi riportiamo la risposta dell’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna O.N.L.U.S. alle parole dall’Assessore al Lavoro della Regione Sardegna, Virginia Mura pronunciate in occasione di un’intervista rilasciata il 23/08/2016.
Parlare senza contradditorio espone i cittadini a una informazione parziale dei fatti. Nei tempi a noi contemporanei, di mala-politica ne abbiamo per tutti i gusti, sopratutto quello che si evidenzia in maniera più prorompente e, purtroppo, più brutale sono le conseguenze successive a quelle pessime decisioni prese solo pensando al proprio tornaconto. Ma cosa succede se i soggetti colpiti sono disabili, è solo mala-politica oppure vi si aggiunge anche la Discriminazione? La vicenda dei lavoratori del Progetto Lavor@bile ne è il manifesto più lampante e che smentisce le affermazioni dell’Assessore Mura. La nostra qualifica è di operatori computer assunti per l’aggiornamento del SIL Sardegna (propietà RAS, Assessorato al Lavoro) con contratti subordinati a tempo determinato dopo aver partecipato ad una selezione pubblica e aver superato una prova d’esame, nel pieno e più assoluto rispetto della Legge sulle assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Il progetto, perciò, ha avuto anche la funzione di qualificare chi ne ha preso parte. Negli anni però la Regione Sardegna non ha riconosciuto la professionalità acquisita e i licenziamenti non si sono fatti Continua la lettura di PROGETTO LAVOR@BILE RISPONDE ALLE PAROLE DELL’ASSESSORE AL LAVORO DELLA REGIONE SARDEGNA, VIRGINIA MURA ATTO DI ACCUSA DELL’ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA O.N.L.U.S. VITTIME DELL’IMMOBILISMO E DELLA NEGLIGENZA DELL’ASSESSORE AL LAVORO VIRGINIA MURA.

CODICE DI BUONE PRASSI PER L’OCCUPAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

CODICE DI BUONE PRASSI PER L’OCCUPAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ DECISIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL 22 GIUGNO 2005

L’UFFICIO DI PRESIDENZA del Parlamento europeo

– visto il trattato che istituisce la Comunità europea, e in particolare il suo articolo 13,

– visto l’articolo 1 quinquies dello Statuto,

– vista la direttiva che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro¹,

– visto l’attuale Codice di buone prassi per l’occupazione delle persone con disabilità, adottato dall’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo nel gennaio 2000²,

– vista la decisione della Commissione del 25 novembre 2003 su un Codice rivisto di buone prassi per l’occupazione delle persone con disabilità,

considerando che:

(1)  il documento consultivo della Commissione sulle condizioni di lavoro e le prospettive di carriera per le persone disabili³ prevede che andrebbe adottato un approccio maggiormente proattivo all’applicazione, alla valutazione e al monitoraggio del Codice di buone prassi, con un maggiore coinvolgimento del personale con disabilità,

(2) gli Orientamenti per l’occupazione per il 2000 definiti dal Consiglio europeo di Helsinki del 10 e 11 dicembre 1999, sottolineano la necessità di promuovere un mercato del lavoro favorevole all’integrazione sociale formulando una serie coerente di politiche volte a combattere la discriminazione nei confronti di categorie quali le persone con disabilità,

(3) la direttiva del Consiglio che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, e gli Orientamenti per l’occupazione per il 2000 non si applicano alle Istituzioni europee e la Commissione ha dichiarato nella Riforma che dovrebbe offrire al suo personale almeno le stesse opportunità e gli stessi livelli di protezione di quelli previsti negli Stati membri,

(4) la risoluzione del 9 marzo 2005 sugli orientamenti di bilancio per il 2006 e sul progetto preliminare di stato di previsione del Parlamento europeo4 , invita le istituzioni a fornire entro il 1° settembre 2005 una rassegna delle misure adottate per superare gli ostacoli alla parità di trattamento quale definita all’articolo 13 del Trattato CE, tenendo conto delle possibilità offerte dal nuovo Statuto dei funzionari, Continua la lettura di CODICE DI BUONE PRASSI PER L’OCCUPAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

DISABILITÀ E LAVORO NEGATO UN CONVEGNO A CHEREMULE

CHEREMULE. Domani alle 11 si svolgerà nella sala convegni del Comune di Cheremule un incontro aperto a tutti dove si discuterà della condizione “Disabilità e Lavoro” in Sardegna. All’incontro sono…

CHEREMULE. Domani alle 11 si svolgerà nella sala convegni del Comune di Cheremule un incontro aperto a tutti dove si discuterà della condizione “Disabilità e Lavoro” in Sardegna. All’incontro sono stati invitati associazioni di categoria, politici, rappresentanze sindacali, comuni cittadini. Aprirà l’incontro la presidente dell’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna Onlus, Ermelinda Delogu, che partendo dall’esperienza personale di 68 disabili del Progetto Lavor@bile, esporrà come l’argomento viene trattato nella Regione Sardegna e la lotta intrapresa nel corso degli anni per il lavoro e la dignità degli associati. Si affronterà l’argomento della violenza, in questo caso psicologica, che le donne presenti nel gruppo di disabili, sono costrette a vivere. «La partecipazione all’incontro, già in fase preliminare,  ha riscosso grande interesse – è detto in una nota –: per la prima volta si affronterà l’argomento disabilità fuori dai soliti canoni sanitari e assistenziali, perché la garanzia della dignità della persona passa, inevitabilmente per l’autonomia economica che oggi è ignorata e negata dalle istituzioni».

Fonte  La Nuova Sardegna  6 Settembre 2016

LEGGE REGIONALE 17 MAGGIO 2016, N.9 DISCIPLINA DEI SERVIZI E DELLE POLITICHE PER IL LAVORO LEGGE REGIONALE 17 MAGGIO 2016, N. 9

Carissimi colleghi, con la riorganizzazione dell’Agenzia Regionale per il Lavoro ora ASPAL, ritorniamo protagonisti all’art. 37 comma 10.  Per quanti hanno dato disponibilità con la manifestazione d’interesse nel mese di Dicembre 2015, inizierà un nuovo percorso lavorativo. Ora attendiamo l’avvio delle procedure amministrative.

La Presidente
Ermelinda Delogu

 

Legge Regionale 17 maggio 2016, n.9

Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro.

LEGGE REGIONALE 17 maggio 2016, n. 9

Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro.

Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SARDEGNA n. 24 del 19 maggio 2016

Il Consiglio Regionale
ha approvato

Il Presidente della Regione
promulga

la seguente legge:

Capo I
Oggetto e finalità

Art. 1
Oggetto e finalità

1. La presente legge, sulla base dei principi generali dell’ordinamento nazionale e dell’Unione europea, disciplina le competenze della Regione, conferite dallo Stato con il decreto legislativo 10 aprile 2001, n. 180 (Norma di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna recante delega di funzioni amministrative alla Regione in materia di lavoro e servizi all’impiego), in materia di servizi e politiche attive del lavoro.
2. La Regione riconosce il diritto al lavoro come diritto della persona e promuove le condizioni per renderlo effettivo attraverso un efficace sistema di servizi per il lavoro e misure di politica attiva finalizzati a:
a) promuovere l’occupazione, l’attivazione al lavoro e l’occupabilità e potenziare il sistema di incontro fra domanda e offerta di lavoro;
b) assicurare i livelli essenziali delle prestazioni a tutti i cittadini con standard minimi di servizi e un adeguato tasso di copertura territoriale dei servizi per il lavoro ai quali accedere gratuitamente;
c) realizzare un sistema integrato dei servizi per il lavoro costituito dai soggetti pubblici e privati e assicurare agli utenti la facoltà di scelta;
d) garantire la presa in carico dei lavoratori e prevedere misure specifiche per il loro inserimento lavorativo anche attraverso l’utilizzo del patto di servizio personalizzato;
e) affiancare le misure di sostegno al reddito con politiche attive che favoriscano l’effettiva ricollocazione dei lavoratori tramite percorsi personalizzati utili all’acquisizione di nuove competenze;
f) stabilire l’obbligo dei soggetti alla partecipazione attiva alla ricerca del lavoro e individuare meccanismi che prevedano una condizionalità tra le misure di sostegno al reddito o di fruizione dei servizi per il lavoro e l’effettiva disponibilità ad accettare offerte di lavoro o misure di politica attiva;
g) promuovere e sostenere l’autoimpiego e l’avvio di nuove attività imprenditoriali e di lavoro autonomo;
h) prevedere azioni idonee a garantire l’inserimento e la permanenza nel mercato del lavoro delle persone con disabilità, dei soggetti a rischio di esclusione sociale e dei lavoratori immigrati;
i) creare nel territorio integrazione e coordinamento tra i servizi e le politiche attive del lavoro, quelle formative e le altre misure di tipo socio-assistenziale;
j) assicurare alle imprese servizi finalizzati a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ad accedere agli incentivi e alle misure di politica attiva e ad anticipare e gestire le situazioni di crisi;
k) individuare, a livello nazionale e internazionale, le imprese attrattive dal punto di vista della domanda di lavoro;
l) sostenere il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato quale forma comune di rapporto di lavoro;
m) promuovere la parità di genere nell’accesso al lavoro e nei percorsi di carriera, nella formazione e nell’orientamento scolastico, nonché la parità salariale e l’incremento del numero delle donne nei livelli e nei settori ove sono sottorappresentate, e garantire politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura;
n) realizzare programmi mirati alla lotta al lavoro nero, al contrasto del lavoro precario e al miglioramento della condizione di vita dei lavoratori e delle donne vittime di violenza;
o) garantire la partecipazione delle parti sociali e dei datori di lavoro alla programmazione e definizione delle politiche del lavoro di competenza regionale;
p) prevedere la massima semplificazione amministrativa anche con l’impiego di tecnologie informatiche;
q) rafforzare il sistema di monitoraggio e valutazione degli effetti delle politiche attive e dei servizi del lavoro.

Capo II
Funzioni e compiti della Regione

Art. 2
Sistema regionale dei servizi per le politiche del lavoro

1. La Regione, per le parti di competenza, esercita il ruolo di indirizzo politico e programmazione in materia di politiche per il lavoro e governa il sistema regionale dei servizi realizzato dai soggetti pubblici e privati che svolgono i loro compiti in modo integrato e coordinato secondo le modalità previste dalla presente legge, in raccordo con la rete dei servizi per il lavoro di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 (Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183).
2. Il sistema regionale dei servizi per le politiche del lavoro è costituito dai soggetti istituzionali disciplinati dalla presente legge e dai soggetti di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30), e successive modifiche ed integrazioni, accreditati o autorizzati sulla base della normativa vigente.
3. Il sistema regionale dei servizi per il lavoro promuove l’effettività del diritto al lavoro e alla formazione e assicura, attraverso la propria attività, ai lavoratori il sostegno nell’inserimento o reinserimento lavorativo e ai datori di lavoro il soddisfacimento dei fabbisogni di competenze.
4. L’accesso al sistema regionale dei servizi per il lavoro è gratuito ed è assicurato nel rispetto del principio di trasparenza, non discriminazione e pari opportunità.

Art. 3
Accreditamento dei servizi per il lavoro

1. La Regione svolge le attività previste dalla presente legge direttamente o mediante il coinvolgimento dei soggetti accreditati che, con le limitazioni previste dall’articolo 18, comma 2, del decreto legislativo n. 150 del 2015, concorrono all’attuazione delle politiche del lavoro e all’erogazione dei servizi.
2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della presente legge adotta, secondo le modalità di cui all’articolo 34, una deliberazione con la quale, sulla base della normativa vigente, definisce il proprio regime di accreditamento dei servizi per il lavoro e disciplina l’istituzione dell’albo regionale dei soggetti accreditati.
3. La Giunta regionale, inoltre, provvede, con le medesime modalità previste nel comma 2, all’accreditamento degli enti di formazione nell’ambito delle linee guida definite in sede di Conferenza Stato-regioni ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del decreto legislativo n. 150 del 2015.

Art. 4
Compiti della Regione

1. La Regione esercita le competenze in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi degli articoli 1 e 3 del decreto legislativo n. 180 del 2001, e attua gli interventi volti a favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. In particolare:
a) definisce la strategia regionale per il lavoro e la programmazione regionale in coerenza con gli indirizzi generali definiti ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 150 del 2015 e individua gli obiettivi annuali e le priorità che identificano la politica regionale in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive;
b) assicura in ambito regionale i livelli essenziali delle prestazioni previsti dall’articolo 5 e verifica il rispetto degli standard di servizio di cui all’articolo 9, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 150 del 2015;
c) garantisce una diffusa ed equilibrata presenza nel territorio regionale di uffici aperti al pubblico specificamente dedicati ai servizi per il lavoro e alle politiche attive;
d) individua criteri generali e modelli di intervento per favorire l’omogeneità dei servizi e adotta misure di semplificazione amministrativa anche attraverso l’impiego di tecnologie informatiche;
e) svolge le funzioni di monitoraggio e rafforza la valutazione dei risultati e degli effetti delle politiche del lavoro e delle prestazioni erogate nella Regione;
f) definisce, sulla base della normativa vigente, il regime di accreditamento dei soggetti che operano nel proprio territorio;
g) esercita le funzioni di indirizzo e controllo sull’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) di cui all’articolo 10.
2. La Regione, sulla base della normativa vigente, inoltre:
a) svolge attività di mediazione nei conflitti di lavoro collettivi e assume la qualità di soggetto istituzionale di mediazione attiva per la sigla di accordi e protocolli;
b) effettua l’esame congiunto, previsto nelle procedure relative agli interventi di integrazione salariale straordinaria e quello previsto nelle procedure di licenziamento collettivo su base regionale;
c) realizza gli interventi in materia di mobilità nella pubblica amministrazione, secondo quanto previsto dall’articolo 34 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), e successive modifiche ed integrazioni;
d) effettua l’analisi tecnica e approva l’inserimento nella lista di mobilità di cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223 (Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità europea, avviamento al lavoro e altre disposizioni in materia di mercato del lavoro), e successive modifiche ed integrazioni, relativamente ad aziende e unità produttive in ambito regionale.
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LAVORO AI DISABILI: PROGETTO FATICA A DECOLLARE

« Trentanove lavoratori disabili del progetto Lavor@bile sono ancora disoccupati, nonostante la Regione abbia stanziato le risorse «comunque insufficienti» quasi un anno fa (250.000 euro con la Finanziaria 2015) e  concluso, il 22 dicembre, la procedura pubblica per il loro rientro. Inoltre,  il  (250.000 euro con la Finanziaria 2015) e concluso, il 22 dicembre, la procedura pubblica per il loro rientro. Inoltre, il 31 dicembre 2015, con un’altra manifestazione di interesse, «sono stati assunti 14 lavoratori con uno stanziamento di 400.000 euro del l’Agenzia regionale per il Lavoro ›>, denuncia Ermelinda Delogu, presidente di Lavor@bile. «Come si giustificano queste nuove assunzioni? Qual è il vero motivo che ha spinto Fassessore Virginia Mura e il direttore generale dell°Agenzia per il Lavoro ad autorizzare i 14 contratti stanziando altri fondi malgrado vi fosse già presenza di personale», i 39 del progetto Lavor@bile, «e fondi già stanziati?›>. ‘ Per queste ragioni, gli operatori del progetto sono tornati in piazza.
Per queste ragioni, gli operatori del progetto sono tornati in piazza ieri, sotto il Consiglio regionale, a Cagliari, per protestare contro «la mallcata applicazione della legge regionale 5 del 2015» che prevedeva il lororientro al lavoro nei Centri servizi del lavoro dove hanno operato per anni. <<Chiiediamo a Pigliaru di aprire un”inchiesta interna per verificare decisioni e azioni dei diretti responsabili e prendere provedinienti».

Mauro Madeddu

Fonte L’Unione Sarda  30 Marzo 2016