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REGIONE, IDONEI A SELEZIONE DEL 2013. “NOI SUPERATI DA CHI NON FA I CONCORSI”

Quindici nomi. Sono gli idonei a un concorso regionale del 2010 e chiuso tre anni dopo. L’aveva bandito l’agenzia Areache si occupa di edilizia abitativa. I posti a disposizione erano sei in tutto. Di cui uno per ingegneri, da inquadrare come categoria D (funzionari tecnici), e cinque per geometri da assumere come categoria C (istruttori tecnici). Una volta assunti i vincitori della selezione, avendo la Regione il cosiddetto ‘ruolo unico’ – ovvero una sola cabina di regia per gestire i nuovi contratti negli assessorati, negli enti e nelle agenzie – la graduatoria di Area si sarebbe dovuta scorrere per assegnare nuovi posti a tempo indeterminato. “Invece dal 2013 a oggi noi siamo stati esclusi. Scavalcati da decine e decine di persone che sono entrate nella pianta organica del Sistema Regione senza partecipare ad alcun vero concorso”.
Sardinia Post racconta questa storia “di ordinaria ingiustizia”, come la ribattezzano gli interessati, senza diffondere i loro nomi per garantirne la massima tutela, vista la delicata posizione in cui si trovano. “Però siamo esasperati – raccontano -. A settembre 2019 la nostra graduatoria scade dopo le proroghe concesse a livello nazionale in seguito allo stop delle assunzioni. Il rischio è che tra otto mesi ci ritroveremo due volte beffati: la prima per aver superato inutilmente uno degli ultimi veri concorsi fatti in Regione e la seconda volta per la cattiva gestione delle politiche sul personale”.
I quindici idonei rimasti ancora senza contratto hanno conteggiato le assunzioni finora fatte. E sottolineano: “Nel solo 2014 ci sono state oltre cinquanta stabilizzazioni. E tutti sappiamo come funzionano: si fa una semplice selezione per titoli ed esami, magari dopo un invito a partecipare da parte del politico di turno, e ci si ritrova anni dopo col posto fisso”. Roba da miracolati.
Nel 2018 un ‘altra infornata di stabilizzati: oltre cento contratti. “E noi idonei al concorso di Area ancora una volta ignorati e scavalcati. Eppure la Regione è pronta a riportare nella propria pianta organica anche una cinquantina di persone che dall’ente regionale Esaf era transitata nella spa Abbanoa. C’è poi il caso degli ex lavoratori Hydrocontrol e Sigma-Invest, assunti in Regione dopo la messa in liquidazione delle due srl pubbliche. Crediamo di avere almeno il diritto di interrogare la politica su tutte queste inaccettabili disparità di trattamento”.

Al. Car.

Fonte  Sardinia Post 10 Gennaio 2018

I DISABILI SARDI SI ALZANO IN PIEDI E GRIDANO A GRAN VOCE, BASTA!!!LA REGIONE NON CALPESTI I NOSTRI DIRITTI

Agli associati del Programma Lavor@bile Sardegna Onlus, non piace questo silenzio assordante attorno alla vicenda che gli vede, tristemente protagonisti. Alcuni dicono:
“Sembra di andare a sbattere contro un muro di gomma, forse sono impegnati a fare politica? A preparare gradi orazioni? Noi aspettiamo,non più in silenzio, che vengano riconosciuti i nostri dirittti alla stabilizzazione.” ” ci hanno preso in giro e non ci ascoltano, non siamo invisibili” Anche il Presidente dell’associazione, la Sig.ra Ermelinda Delogu, giustamente, alza la voce ed evidenzia, nella sua denuncia:”Non rispettano le norme generali necessarie a scongiurare l’utilizzo improprio dei percorsi formativi che in realtà celano il lavoro nero.” L’associazione ha manifestato anche davanti ai palazzi Regionali di Via Roma a Cagliari, ma niente da fare, questo silenzio è un offesa a chi si aspettava di aver riconosciuto il diritto alla stabilizzazione.
Essendo un fatto di cronaca degno di attenzione, da parte dei Sardi, vi riproponiamo la denuncia presentata, integralmente. La stessa è stata inviata all’Ispettorato Nazionale del Lavoro e alle sedi Regionali, per conoscenza anche al vice Premier Di Maio.
Noi provvederemeo come organo di stampa ad inviare copia di questo articolo nella Pagina Ufficiale dei Vice Premier. Siamo fermamente convinti che il compito del giornalismo sia sopratutto quello di denuncia contro le ingiustizie, subite dai cittadini e in tal senso operariamo.”Oggetto: Denuncia di abuso dei mezzi di tirocinio nell’ambito della manifestazione di interesse per l’attivazione di percorsi del Programma Lavor@bile (art. 37 comma 10 , L.R. 9/2016) Sardegna. Con la presente , la scrivente associazione, a tutela dei disabili e delle norme che disciplinano l’inserimento mirato L. 68/99 , denuncia alle autorità competenti la violazione delle seguenti Leggi: • L.R. N° 5/2015 art. 29 comma 35 (vedi avviso pubblico allegato) • L.R. 9/2016 art. 37 comma 10 (vedi avviso pubblico allegato) • L. 68/99 “norme per il diritto al lavoro dei disabili” • Provvedimento della Conferenza Unificata del 16/11/2006 in materia di diritto al lavoro dei disabili • Delibera G.R. N° 48/10 del 21/11/2006 con la quale è stato approvato il Progetto Lavor@bile • Delibera G.R. N° 44/32 del 06/08/2008 che ha approvato il completamento del Progetto Lavor@bile • Delibera G.R. N° 28/08 del 26/06/2012 che ha approvato le Linee Guida dei Tirocini Formativi per le persone con disabilità • Delibera G.R. N°44/11 del 23/10/2013 che ha approvato le linee guida che disciplinanio i tirocini formativi , tirocini di inserimento/reinserimento e i tirocini estivi che contemplano tra le tipologie di tirocinio ammesse, i tirocini di formazione e orientamento e di inserimento lavorativo dei disabili. 
Si evidenzia che con lettera raccomandata si era già provveduto a contestare la negazione dei diritti acquisiti dai disabili lavoratori del Progetto Lavor@bile (si allega copia) tramite ufficio legale. Continua la lettura di I DISABILI SARDI SI ALZANO IN PIEDI E GRIDANO A GRAN VOCE, BASTA!!!LA REGIONE NON CALPESTI I NOSTRI DIRITTI

DISOCCUPATI E IMPRESE FANNO RETE

Nasce Sportello lavoro, con l’aiuto dei Comuni i consulenti faranno incontrare domanda e offerta

 

SASSARI. Una mano tesa ai disoccupati e un occhio alle imprese con il supporto dei Comuni e il plauso delle associazioni di tutela dei lavoratori. Si chiama “Sportello lavoro” e l’iniziativa, che favorisce l’incontro domanda-offerta, potrebbe presto partire anche a Sassari.Il progetto, nato in Sardegna, ma già attivo in altre regioni della penisola, è stato illustrato ieri mattina durante il convegno sulle politiche del lavoro organizzato nella sala Angioy della Provincia dall’associazione progetto Lavor@bile in collaborazione con la federazione italiana per il superamento dell’handicap. Un programma innovativo che vede protagonisti i consulenti del lavoro che, attraverso la loro fondazione nazionale, si candidano a diventare l’anello di congiunzione tra disoccupati, aziende, comuni e mercato del lavoro. «Presentandosi ai nostri sportelli – ha spiegato a margine dei lavori, Giuseppe Oggiano, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro per la provincia di Sassari – il disoccupato trova un collega esperto che non si limita a fornire informazioni per trovare lavoro, ma propone un colloquio conoscitivo finalizzato a individuare le sue competenze con l’obiettivo di redigere un curriculum che viene poi inserito su una banca dati collegata opportunamente con le aziende, i Comuni in questa fase hanno un ruolo determinante, mettendo a disposizione una sede per favorire l’incontro». Il progetto, già avviato con successo nei comuni di San Teodoro, Calangianus e Oristano, è stato sposato dall’associazione progetto Lavor@bile da anni impegnata per dare voce agli oltre 37mila disoccupati disabili presenti in Sardegna. Durante i lavori del convegno, la presidente Ermelinda Delogu ha fatto il punto sulle difficoltà di applicazione della legge 68 a circa due mesi dal partecipato sit-in organizzato a Cagliari ad aprile, sotto gli uffici del Consiglio regionale. «Abbiamo già da tempo presentato una piattaforma in dieci punti – ha spiegato la presidente Delogu – sottoscritta da associazioni e sindacati e spedita via pec al governatore Pigliaru all’assessore Virginia Mura e al direttore dell’Aspal, ma non abbiamo mai avuto risposta» . Tra le rivendicazioni della proposta, la creazione di un osservatorio regionale che raccolga i dati relativi alla normativa di settore e che vigili sulla relativa applicazione, ma anche il divieto di attivare altri tirocini nelle aziende che ne hanno già usufruito e che nel frattempo non hanno fatto nuove assunzioni. Ancora, la creazione di un organismo di controllo dedicato alla verifica dei bandi di concorso che non prevedono la quota riservata ai disabili. Secondo la denuncia di Ermelinda Delogu, attualmente, nell’amministrazione pubblica in Sardegna sarebbero 464 i posti liberi non coperti da lavoratori disabili e per affrontare il problema basterebbe seguire alla lettera la legge 68. «Qualcuno ha detto che si tratta di una norma vecchia e lacunosa – incalza Delogu – al contrario va benissimo, ciò che manca è la volontà politica di applicarla». Deludenti anche i dati snocciolati dal consulente del lavoro Mario Rigoldi: nel 2017 sono stati 331 i nulla osta che corrispondono ad altrettante assunzioni e 187 nei primi cinque mesi del 2018. «L’alternativa all’assunzione – ha spiegato Rigoldi – sono le convenzioni con privati, ma anche in questo caso non parliamo certo di cifre importanti se si calcola che nei primi cinque mesi di quest’anno sono state stipulate 94 convenzioni e 128 assunzioni programmate». 

Antonio Meloni

Fonte La Nuova Sardegna 17 Giugno 2018

 

PROTESTANO I LAVORATORI DISABILI DI LAVOR@BILE

»stanchi di aspettare la stabilizzazione,  insieme a familiari e associazioni, i lavoratori disabili di Lavor@bile scendono oggi in piazza, e per i prossimi tre giorni, sotto il Consiglio regionale di via Roma a Cagliari per una occupazione simbolica.»  L’argomento da cui prenderà spunto è l’emblematica vicenda della mancata applicazione delle leggi di stabilizzazione destinate ai lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile nell’organico Aspal›› , spiega Ermelinda Delogu,  presidente dell’ associazione.
I lavoratori denunciano, inoltre, «l’assenza di dialogo con l’amministrazione politica regionale che, ancora una volta, pone in evidenza le criticità e la sofferenza che i cittadini sardi devono subire. I circa 37mila . Disabili iscritti ai centri per l’impiego della Sardegna, sono una realtà che non interessa la politica, ci si ricorda di loro, ipocritamente, solo quando si è in prossimità di elezioni», tuona la Delogu. «Chiediamo a gran voce rispetto delle leggi e il riconoscimento della dignità lavorativa», aggiunge. Viene perciò richiesta « l’applicazione delle leggi destinate ai disabili del progetto Lavor@bile con l’assunzione in Aspal, la corretta applicazione della legge 68/99 e la messa a bando dei 404 posti scoperti nell’ amministrazione regionale, quota disabili. e l’apertura di un tavolo di discussione sulla base delle proposte inviate dalle associazioni e dalle organizzazioni sindacali».

(ma. mad.)

Fonte L’Unione Sarda 17 Aprile  2018

DISABILI, VACANTE L’80% DEI POSTI DI LAVORO

La denuncia dell’associazione: «Il diritto al lavoro nell’isola è un optional, non c’è volontà politica di applicare la legge»

L’ottanta per cento dei posti riservati ai disabili nella pubblica amministrazione sarda non risulta coperto. Solo negli uffici della Regione, su una quota di 522 posti complessivi riservati, solo 58 sono occupati da lavoratori con disabilità. Lo denuncia Ermelinda Delogu, presidente dell’associazione Progetto Lavor@bile, in base a una recente rilevazione pubblicata in un documento congiunto siglato dal sindacato sardo e da unfolto gruppo di associazioni che opera sul fronte della tutela dei lavoratori disabili. Un quadro desolante da cui scaturisce un problema che negli ultimi anni si è acutizzato a tal punto da avere ormai acquisito il carattere dell’emergenza.
Sul tappeto – secondo la denuncia – ci sarebbe la mancata applicazione della legge 68 del 99, che sancisce il diritto al lavoro dei disabili. Da qui emergerebbe la scarsa volontà delle pubbliche amministrazioni di dare atto a un provvedimento pensato per tutelare i diritti dei lavoratori con disabilità: «Ogni volta che affrontiamo il tema con i responsabili delle istituzioni regionali – spiega Delogu – ci sentiamo rispondere che la legge 68 è vecchia e limitata, al contrario crediamo che la norma sia valida e ben strutturata, ma il problema è la scarsa volontà di applicarla e da qui deriva la gravità del dato relativo alla disoccupazione dei disabili che in Sardegna si sentono comprensibilmente discriminati». Indice puntato anche contro il “Jobs Act”: «Soprattutto riguardo alle recenti modifiche apportate – prosegue la presidente di Lavor@abile – che hanno contribuito a confondere ancora di più le idee riducendo ulteriormente un diritto già risicato». In Sardegna, secondo una stima fatta dal sindacato e dalle associazioni di categoria, ci sarebbero 38 mila disabili disoccupati. E’ pur vero che nell’ultimo periodo la Regione sarda ha tentato di arginare il fenomeno con il ricorso ai tirocini, che, però, non rispondono pienamente alle esigenze dei lavoratori disabili perché: «Generano false aspettative – incalza Ermelinda Delogu – non favoriscono l’inclusione nel mercato del lavoro, alimentano la precarietà e quasi mai si concludono con la stabilizzazione a meno che non siano tirocinifinalizzati all’assunzione che solo allora diventa il punto d’arrivo sicuro di un percorso formativo mirato all’inserimento nell’organico di un ente o di un’azienda ». Il documento di denuncia di cui l’associazione Progetto Lavor@abile è capofila, nonché prima firmataria, trasmesso anche al governatore Francesco Pigliaru, è la sintesi di un incontro tenuto a Cagliari al quale hanno partecipato, oltre ai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, anche il Fish e il Fand Sardegna (associazioni di tutela dei lavoratori disabili), la Confederazione sindacale sarda, L’Ugl e un folto gruppo di una quindicina tra associazioni e istituti che in vario modo sostengono i lavoratori con disabilità. I firmatari hanno anche stilato una piattaforma di proposte in 11 punti tra i quali spicca la costituzione
di un osservatorio unico regionale, l’avvio di corsi di aggiornamento,
la costituzione di commissioni specifiche previste dalla normativa di
settore, la riforma della formazione professionale e il costante coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, del sindacato e delle associazioni di categoria. «Chiediamo con forza – conclude Ermelinda Delogu – che vengano semplicemente riconosciuti i nostri diritti e rispettata la nostra dignità perché siamo stufi di restare confinati nella riserva indiana in cui viviamo da tempo>>.

Antonio Meloni

Fonte La Nuova Sardegna 10 Ottobre 2017

GIUNTA RISPONDE A UN’INTERROGAZIONE DUE ANNI DOPO E GANAU BACCHETTA PIGLIARU

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, bacchetta la Giunta lamentandosi per iscritto con il governatore Francesco Pigliaru sui ritardi nelle risposte date alle interrogazioni. Ganau ha preso spunto da una risposta che l’Esecutivo ha dato a distanza di due anni al consigliere di Forza Italia, Marco Tedde.
“Troppo spesso – si legge nella lettera del capo dell’Aula – le tempistiche con cui la Giunta regionale provvede a rispondere alle interrogazioni raggiungono un livello di ritardo del tutto inaccettabile, in palese contrasto con quanto prescritto dal Regolamento consiliare che, all’articolo 107, indica in quindici giorni il termine entro cui deve pervenire la risposta. Unitamente alla tempestività del riscontro – incalza Ganau – risulta inoltre fondamentale assicurare la massima attenzione affinché le risposte trasmesse al consigliere interrogante abbiano un contenuto soddisfacente e completo, altrimenti venendosi a vanificare il prezioso ruolo degli istituti di sindacato ispettivo che il consigliere regionale ha a disposizione per svolgere la propria funzione in modo ottimale. Pertanto, sempre nell’ottica della leale collaborazione che deve informare i rapporti tra amministrazione regionale e Aula, invito la S.V. a richiamare gli uffici regionali competenti a dare tempestivamente una risposta esauriente all’interrogazione in oggetto e, più in generale, a garantire per il futuro un puntuale e sollecito riscontro alle interrogazioni presentate dai consiglieri regionali”.
Il vice capogruppo di Forza Italia, Marco Tedde, che aveva segnalato il ritardo, spiega: “Avevo chiesto al presidente Pigliaru di essere informato circa il trasferimento dallo Stato alla Regione delle funzioni relative ai porti sardi. Dopo due anni mi rispondono che l’assessorato dei Lavori Pubblici, al quale gli uffici del presidente Pigliaru, non io, avevano mandato la mia interrogazione, non sono competenti. Un errore tutto interno agli uffici che fanno capo alla Presidenza della Giunta regionale che dimostra di non comunicare correttamente con gli altri uffici regionali e che, comunque, non può essere fatto pagare ai consiglieri. Ringrazio – conclude Tedde – il presidente Ganau per aver esercitato senza esitazione ed imparzialità il suo ruolo di garante dei consiglieri regionali e delle loro prerogative”.

Fonte Sardinia Post

LA LETTERA DELL’ASSOCIAZIONEPROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA ONLUS AL PRESIDENTE PIGLIARU

Il.mo Presidente, poche e brevi parole solo per comunicare il nostro disappunto per l’operato deludente della sua Giunta che in due anni non è stata in grado di far applicare tutte le disposizioni previste per i lavoratori del Progetto Lavor@bile. Ad oggi malgrado presenti nell’organico ASPAL all’art. 37 comma 10 della Legge n° 9 del 17 Maggio 2016, nessuno dei suddetti lavoratori ha trovato collocazione all’interno dell’agenzia sarda per il lavoro.
FALLIMENTO del suo operato , della legalità , del Diritto e della Giustizia. Questo sarà scritto nei libri quando si parlerà del suo (non) governo. Neanche aver vissuto personalmente il disagio della malattia l’ ha indotta a porre fine alla discriminazione che stiamo subendo. Per noi la disabilità è stata arricchimento di umanità e comprensione verso i più deboli , ma evidentemente è diverso lo spessore umano e la sensibilità di chi vive tale stato. Ci consola (vista l’indifferenza da lei dimostrata) che a breve il suo mandato scadrà e il suo (non) governo verrà archiviato e ricordato solo per tutti i torti subiti dai sardi. Primo fra tutti il disastro della sanità con la chiusura e l’eliminazione di servizi vitali per il benessere e la salute dei cittadini. Averci reso ostaggi della nostra isola a causa della politica fallimentare che avete messo in atto sui trasporti. La fuga dei giovani verso altri luoghi alla ricerca di un LAVORO, perchè in tre anni di assenza totale di politiche del lavoro, siete stati in grado di programmare solo tirocini per incrementare le file dei disoccupati e avete creato solo false aspettative e distrutto il futuro dei nostri figli. Questo e tanto altro è il segno che lei lascerà . Continua la lettura di LA LETTERA DELL’ASSOCIAZIONEPROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA ONLUS AL PRESIDENTE PIGLIARU

AGENZIA DEL LAVORO, DELOGU: “PIGLIARU DIMENTICA I DISABILI ESCLUSI”

La dura lettera della presidente dell’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna Onlus, Ermelinda Delogu al presidente della Regione, Pigliaru: “Perchè i disabili che avevano superato a suo tempo le selezioni a pieno titolo ancora oggi sono esclusi dal mondo del lavoro e mai reintegrati negli ex C.s.l?”

di Ermelinda Delogupresidente Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS 

Un lettera inviata tramite pec dalla sottoscritta presidente Ermelinda Delogu, (presidente ass.prog.lavor@bile Sardegna Onlus), al Presidente della Regione Pigliaru “sulle situazione e le scelte discutibili fatte a danno dei sardi”, nel testo della missiva sono state evidenziate “le mancate attuazioni per i lavoratori del Progetto Lavor@bile causate dall’indifferenza al rispetto del diritto da parte dell’Assessorato al Lavoro, dell’Assessorato al Personale e dall’Aspal”. Nel documento si sollecita inoltre la risposta alla comunicazione inviata dalle associazioni di categoria e dai sindacati per il grave stato in cui versa il mondo del lavoro e l’applicazione della L. 68/99. 

Ill.mo Presidente, poche e brevi parole solo per comunicare il nostro disappunto per l’operato deludente della sua Giunta che in due anni non è stata in grado di far applicare tutte le disposizioni previste per i lavoratori del Progetto Lavor@bile. Ad oggi malgrado presenti nell’organico ASPAL all’art. 37 comma 10 della Legge n° 9 del 17 Maggio 2016 , nessuno dei suddetti lavoratori ha trovato collocazione all’interno dell’agenzia sarda per il lavoro. fallimento del suo operato, della legalità, del Diritto e della Giustizia. Questo sarà scritto nei libri quando si parlerà del suo (non) governo. Neanche aver vissuto personalmente il disagio della malattia l’ ha indotta a porre fine alla discriminazione che stiamo subendo.

Per noi la disabilità è stata arricchimento di umanità e comprensione verso i più deboli, ma evidentemente è diverso lo spessore umano e la sensibilità di chi vive tale stato. Ci consola (vista l’indifferenza da lei dimostrata) che a breve il suo mandato scadrà e il suo (non) governo verrà archiviato e ricordato solo per tutti i torti subiti dai sardi. Primo fra tutti il disastro della sanità con la chiusura e l’eliminazione di servizi vitali per il benessere e la salute dei cittadini. Averci reso ostaggi della nostra isola a causa della politica fallimentare che avete messo in atto sui trasporti. La fuga dei giovani verso altri luoghi alla ricerca di un lavoro, perchè in tre anni di assenza totale di politiche del lavoro, siete stati in grado di programmare solo tirocini per incrementare le file dei disoccupati e avete creato solo false aspettative e distrutto il futuro dei nostri figli. Questo e tanto altro è il segno che lei lascerà. Comunque, sarà un vero piacere ritornare dentro la cabina elettorale per esprimere democraticamente il nostro pensiero proprio come lo stiamo facendo adesso, con questa lettera che è il preludio di un giudizio che lei ci ha costretti a scrivere con le sue azioni, le sue scelte e i suoi colpevoli silenzio istituzionali. Concludo sottolineando che le Associazioni e i sindacati firmatari del documento inviato alla sua attenzione all’inizio del mese sono ancora in attesa di risposte.

(Ermelinda Delogu, presidente Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS)

Fonte   Castedduonline il 17 Luglio 2017

SUPERAMENTO DELL’HANDICAP: “LAVORO ESPROPRIATO CITTADINO NEGATO”

Nei primi giorni di aprile l’Agenzia sarda politiche attive lavoro ha pubblicato 5 avvisi di concorso per l’assunzione di 25 posti riservati a cittadini con disabilità. È l’ultimo atto in ordine di tempo dopo che la nostra iniziativa ha portato all’ufficialità la notizia che i posti riservati nell’amministrazione regionale sarda ammontano a 522 e che ben 464 posti sono vacanti. Dopo diversi incontri era stata acquisita la volontà di procedere alla copertura mediante un piano pluriennale e l’impegno a procedere all’indizione dei concorsi con l’obiettivo di selezionare giovani disoccupati con competenze adeguate da impegnare in funzioni anche di alta responsabilità. Ma l’impegno assicurato dai responsabili regionali, un obiettivo lungamente perseguito dalle organizzazioni di rappresentanza, ha però dovuto fare ancora una volta i conti con resistenze sotterranee che si ritenevano superate. Infatti ad un rapido esame degli avvisi è emerso subito che complessivamente i posti messi a concorso per diverse categorie e mansioni sono 25 e che il 20% (originariamente il 40%) dei posti sono riservati a personale interno già dipendente. Non appare chiaro quale sia la motivazione e tanto meno il riferimento legislativo, ma nei fatti i posti disponibili per giovani disoccupati disabili saranno 20 mentre 5 saranno coperti da un indefinito personale già dipendente dell’Agenzia. Dunque si è in presenza di un concorso con due riserve esercitate, una all’interno dell’altra che si tradurrà nella beffarda riduzione effettiva dei posti disponibili. Potenzialmente esiste il rischio di un’altra riserva, tanto subdola quanto inaccettabile, perché si fonda su una possibile esclusione che potrebbe derivare dalla diversità fra le disabilità. Ad esempio, le prove d’esame dovrebbero garantire e agevolare la partecipazione e l’esecuzione delle prove prevedendo l’utilizzo degli ausili e dei dispositivi tecnologici che garantiscono l’autonomia operativa ai candidati con specifiche disabilità. L’unica disposizione, presente nel bando, riguarda la possibilità di fruire dell’assistenza alla persona candidata alla prova d’esame, da richiedere almeno 15 giorni prima. Ancora: i candidati vincitori di concorso saranno sottoposti a visita per l’idoneità per le mansioni da svolgere. Viene rovesciato l’adempimento previsto dalla legislazione e, così, anziché acquisire il certificato redatto dall’apposita commissione degli uffici competenti ci si riserva di sottoporre i vincitori ad un esame che risulta persino discriminatorio. La stessa valutazione, articolata per titoli (40 punti), per prova scritta (30 punti) e colloquio (30 punti) non privilegia le esperienze lavorative precedenti e le competenze oggettive (titoli, tirocini, stages, professioni svolte), ma dà ampio spazio al colloquio. Se poi una parte del colloquio è mirato a valutare le conoscenze informatiche risulta spontaneo domandarci se non fosse più coerente richiedere la trasmissione dell’ECDL (patente europea per il computer) e dare una valutazione oggettiva al titolo aumentando così i punti riservati ai titoli e diminuire i punti del colloquio. Continua la lettura di SUPERAMENTO DELL’HANDICAP: “LAVORO ESPROPRIATO CITTADINO NEGATO”

IL DIRITTO AL LAVORO TRA SOGNI, CHIMERE E BEFFE

Sono serviti alcuni anni per riuscire ad avere il numero dei posti vacanti non coperti spettanti ai giovani con disabilità in applicazione della legge 68, esistente da ben 19 anni. Nell’ultima riunione della commissione regionale per il lavoro, recentemente istituita, è stato comunicato che nell’amministrazione regionale complessiva vi sono 464 posti vacanti. Ciò significa che per 19 anni la Regione Sardegna ha disatteso la legge per la quale la stessa pubblica amministrazione ha erogato sanzioni amministrative ai datori di lavoro privati inadempienti. Nei giorni scorsi l’ASPAL (Agenzia Sarda Politiche Attive Lavoro), dopo aver verificato la propria pianta organica, ha deliberato di procedere alla copertura dei posti vacanti con un programma pluriennale basato sulle disponibilità finanziarie disponibili. Per iniziare la copertura dei posti ha indetto tre avvisi di concorso, riservati agli iscritti nelle liste della l. 68/99, che prevedono l’assunzione di 20 giovani con disabilità. I posti suddivisi nei tre bandi di fatto saranno decurtati del 40% perché all’interno della riserva viene prevista una quota destinata ad un imprecisato personale già dipendente dell’amministrazione. In sostanza 8 posti torneranno alla disponibilità dei posti normali e sottratti ai giovani disoccupati disabili. Una vera e propria beffa per chi per tanti ha cullato il sogno di essere cittadino a pieno titolo.

 Fonte Fish Sardegna  13 Aprile  2017