I mille dipendenti di Aspal sono senza guida. All’Agenzia regionale per il lavoro si è liberata la casella del Dg, per scadenza di contratto. Dopo quattro mesi di incarico, è finito il mandato di Aldo Cadau, il commercialista di Cagliari chiamato a novembre come commissario straordinario per riscrivere il piano di riorganizzazione. E ora è tutto uno sfiorire di manovre politiche, autocandidature interne, salti della quaglia abbozzati e tentativi di riciclare nomi. Ma andiamo con ordine: erano gli inizi di novembre quando Cadau ha preso il posto di Massimo Temussi, il manager pubblico ‘allevato’ dalla sinistra e poi passato a destra (e sempre graditissimo al Pd). Ma siccome Christian Solinas tema l’imboscata degli alleati come fosse l’uomo nero per i bambini, ecco i mini mandati. Ha fatto così anche coi Dg in Regione e lo stesso metodo lo utilizza quasi sempre negli enti e nelle agenzie. Fatto sta che pure all’Aspal, malgrado i 50 milioni di euro di bilancio che meriterebbero una programmazione di lungo periodo e non gestioni spot, Solinas non si è spinto oltre i quattro mesi di mandato. Il nome, in quel primo giro, lo aveva scelto Alessandra Zedda, che da assessora al Lavoro è la supervisora dell’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. L’indicazione era ricaduta appunto sul commercialista Cadau. Inutile dire che la Zedda, su Aspal, punta alla continuità del mandato. Col pieno appoggio del coordinatore regionale-deputato, Ugo Cappellacci, fresco di vittoria interna. Era infatti gennaio quando sembrava che il partito azzurro potesse perdere pezzi da un momento all’altro. Due dei quattro onorevoli berlusconiani – Emanuele Cera e Giuseppe Talanas – venivano dati con la valigia in mano, pronti a fondare un nuovo gruppo dell’Aula insieme ai due ribelli dei Riformatori, Alfonso Marras e Giovanni Antonio Satta. Cappellacci, in quell’occasione, ha preso ago e filo e ricucito lo strappo, lavorando di fino e mantenendo intatto il peso elettorale di Forza Italia dentro gli equilibri del centrodestra, a differenza di quanto sta accedendo nel resto dei partiti (l’ultimo acquisto, il terzo da inizio legislatura, l’ha fatto l’altro giorno il Psd’Az). E proprio per la saldatura interna costruita dal coordinatore, i berlusconiani non sono intenzionati a perdere bandierine.
Lo stesso sentire unisce però Nanni Lancioni, il sardista del momento, l’uomo che da qualche mese è più vicino al presidente Solinas. Il consigliere regionale dei Quattro Mori vorrebbe consegnare l’Aspal a Maika Aversano, ex funzionaria del Comune di Castiadas che a giugno 2019 era stata indicata come Dg dell’assessorato agli Affari generali, ma dovette rinunciare per assenza di requisiti. La Aversano, da agosto 2020, non è più nemmeno una dipendente del Municipio del Sarrabus e neanche lavora in quello di Cagliari, dove sembrava approdata. Nel ‘cuore’ di Solinas, l’onorevole Lancioni ha in qualche modo preso il posto che a inizio legislatura fu di Stefano Tunis, il fondatore di Sardegna 20Venti, senza il quale il governatore non muoveva dito. Poi si sa: Solinas si stanca. Ma nel frattempo Lancioni ha scelto i manager dell’Agenzia Area (Edilizia abitativa) e di Arst, la spa del trasporto pubblico, rispettivamente Adamo Pili e Roberto Neroni. Così in un crescendo di peso politico interno ai Quattro Mori, ma destinato a lasciare sul campo delle risse politiche morti e feriti.Ecco poi le mosse interne ad Aspal: il più attivo sembra essere Eugenio Annicchiarico, il Dg dell’assessorato al Lavoro ai tempi della dem Virginia Mura (era la legislatura di Francesco Pigliaru presidente). Adesso all’ex direttore generale e attuale coordinatore dei Centri per l’impiego (Cpi) non dispiacerebbe se il centrodestra lo scegliesse per guidare l’Agenzia regionale. Questo a differenza di Gianluca Calabrò, anche lui dirigente pubblico, ma sempre rimasto ‘fedele’ al centrodestra, sebbene dall’Industria sia scappato a gambe levate dopo appena un anno di incarico Di certo il nome del Dg di Aspal verrà scelto dalla lista da diciassette nomi che il 12 febbraio scorso ha aggiornato la commissione composta da Temussi, da Neroni e dalla Dg dell’assessorato agli Affari generali, Silvia Cocco. A dicembre i papabili erano tredici, con diverse esclusioni eccellenti e il Psd’Az più che mai diviso (Adesso i nomi sono diventati quattro in più. Con alcuni ripescati, inizialmente lasciati fuori dalla rosa.
Oltre a Cadau, Aversano e Annicchiarico, ci sono Carmen Atzori, Giovanni Deiana, Gianluca Filippi, Antonio Severino Fiore, Luca Galassi, Enrico Garau (altro interno di Aspal), Marco Efisio Giuseppe Loddo, Luigi Gonario Marteddu, Stefania Masala, Marco Efisio Mulas, Maria Sofia Pippia, Giampiero Uccheddu e Alessandra Zoroddu. In quanto tempo il centrodestra troverà la quadra su Aspal, non è dato saperlo. Ma l’agenzia regionale per il lavoro sarà anche l’ente pagatore del bando ‘Resisto’. Solinas non potrà permettersi di cincischiare in stile Dc da Prima Repubblica.
Al. Car.
Fonte Sardiniapost 2Marzo 2021