“COSÌ È MORTA INES, PRECARIA SARDA SENZA FUTURO: DI POVERTÀ E INGIUSTIZIA. GRAZIE A QUESTA CLASSE POLITICA INABILE E BEN SISTEMATA”

La sociologa cagliaritana Lilli Pruna rivela una storia drammatica, la morte di una donna di Orroli che da bambina era stata investita da un’auto con tanti interventi medici. Poi una vita da precaria e il progetto Lavor@abile si è concluso con la perdita di tutti i posti di lavoro per i disabili: “Ines era una donna forte, mi hanno raccontato, e combattiva, perché era consapevole di avere subito un’ingiustizia, oltre ad avere avuto poca fortuna. Era sola, disabile e povera.La storia di Ines è dedicata a questa classe politica inabile eppure ben sistemata”

Oggi mi hanno raccontato la storia di Ines, morta ieri di povertà e ingiustizia. Era di Orroli, da bambina era stata investita da un’auto e aveva riportato gravi danni ad una gamba, con una invalidità permanente e la necessità di interventi medici ricorrenti. Ines è stata meno fortunata di Alice, mia figlia, che ha recuperato l’uso della gamba ed è tornata ad una vita normale. La fortuna serve, eccome, e Ines non ne ha avuta molta. Però ha trovato la determinazione per andare avanti, si è diplomata, poi si è iscritta all’università, Psicologia. Ho letto anche che era un’artista, dipingeva, studiava arte e archeologia.
Ha fatto parte del progetto Lavor@bile, che si è concluso con la perdita del lavoro da parte di tutti i lavoratori e le lavoratrici disabili impiegati nei Centri servizi per il lavoro. È una delle vicende più scandalose di questi ultimi anni, che racchiude la massima iniquità e ingiustizia, resa sempre più evidente in questi ultimi mesi e settimane in cui proseguono le stabilizzazioni non solo dei precari delle amministrazioni pubbliche ma anche degli ex dipendenti degli enti privati di formazione professionale. Ines faceva parte del gruppo dei precari senza futuro, precari di serie B da ogni punto di vista. Ha partecipato con gli altri alle lotte per vedere riconosciuto un diritto al lavoro che non le è mai stato riconosciuto. Viveva con un assegno di 280 euro al mese e di sporadici inserimenti in lavori socialmente utili.
Ines era una donna forte, mi hanno raccontato, e combattiva, perché era consapevole di avere subito un’ingiustizia, oltre ad avere avuto poca fortuna. Era sola, disabile e povera. La storia di Ines è dedicata a questa classe politica inabile eppure ben sistemata.

La Redazione

Fonte Casteddu Online  22 Ottobre 2018

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