ALESSANDRO DI QUARTU, TRAPIANTATO DI CUORE: “LA MIA NON VITA CON 280 EURO AL MESE”

Addio al lavoro dal 2009 e giornate passate senza una meta concreta. Alessandro Piras, 38 anni, è uno dei tantissimi sardi disabili senza un lavoro: “Vivo con i miei, impossibile programmarsi la vita. Le leggi ci sono ma chi le deve approvare ci ignora”. 
Alessandro Piras ha 38 anni, vive a Quartu ed è un trapiantato di cuore. Disabilità al 76 per cento, tradotto: duecentoottanta euro al mese tondi tondi garantiti. Ma è sul lavoro che la garanzia, prevista dalla legge, scompare del tutto. Dal 2009 non ha più un’occupazione, cioè da quando è scaduto e non è stato rinnovato il contratto al Centro per l’impiego della terza città della Sardegna: “Non ho trovato altre opportunità lavorative, sono stato escluso anche dalla liste delle categorie protette, mi è stato impedito di partecipare alle successive opportunità, come previsto dalla Legge 68”.
 La quotidianità, per il 38enne, è a tinte scure: “Con 280 euro non si può fare nulla, vivo e dipendo ancora dai miei genitori. Sono single, non posso organizzarmi un viaggio e non posso uscire tutte le sere. La mia vita è limitata non solo dall’aspetto fisico, ma anche da quello economico”, racconta, amareggiato, Alessandro. “Chi deve farmi rientrare al lavoro (cioè la Regione, ndr) è sordo, sono loro i veri disabili perché mi ignorano nonostante le leggi che garantiscono il reintegro. Al momento vedo il mio futuro critico, nero. Ma sono fiducioso che, visto che esiste la legge, arriverà il giorno nel quale potrò firmare il mio contratto”.
 

Paolo Rapeanu

Fonte Casteddu Online 17 Aprile 2018

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