IL NOSTRO CASO E’ UNICO IN TUTTA ITALIA

Circa 50 disabili impiegati negli ex CSL (oggi CPI Centri per impiego Aspal– Agenzia Sardegna politiche attive lavoro) per l’aggiornamento del SIL Sardegna e il recupero dello storico, a tempo determinato subordinato, avviati con bando pubblico L.68/99 dalla Regione Sardegna. Il nostro era il Progetto Lavor@bile ideato per qualificare i disabili e inserirli nel circuito lavorativo del pubblico impiego. Malgrado l’obiettivo raggiunto con risultati eccellenti e aver avuto molte proroghe dei contratti che hanno trasformato i mesi in anni, siamo stati licenziati. Fra tutti i precari presenti nei CSL siamo stati gli unici ad avere subito questo trattamento. Nella ricerca di giustizia, da anni abbiamo intrapreso una lotta che ci ha portato a riconoscimenti ufficiali con articoli di Legge a noi dedicati e l’inserimento a pieno titolo nell’organico dell’ Aspal per tutta la copertura quota disabili. Ma niente è stato fatto. Anzi, si è appreso questi giorni dai giornali e notiziari regionali che, a molti dei lavoratori precari (circa 300) che hanno firmato i contratti a tempo indeterminato per la stabilizzazione nei nuovi CPI, manchi il requisito essenziale, cioè aver sostenuto un concorso pubblico o aver partecipato a un bando pubblico. Abbiamo atteso una smentita da parte del direttore generale Aspal dott. Temussi ma il suo silenzio ci induce a pensare che sia tutto vero. E allora ci chiediamo, visto che siamo gli unici certi ad avere tutti i requisiti, come mai siamo ancora disoccupati? L’ultima dopo una lunga serie di lettere, abbiamo inviato una formale denuncia sull’operato del direttore dell’Aspal e attendiamo risposte tempestive e immediati provvedimenti dal Presidente Pigliaru e dall’assessore Mura con l’immediata attivazione di tutte le Leggi riservate ai Lavor@bile e la nostra assunzione a copertura dei 46 posti a noi riservati.

Sassari 16 Gennaio 2017

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