LAVORO IN SARDEGNA, SVOLTA PER I DISABILI: “SARANNO AIUTATI DAI CENTRI PER L’IMPIEGO”

Ecco le modalità per poter trovare le aziende disposte ad assumere, l’assessora regionale Zedda: “I diversamente abili hanno risentito più di tutti della crisi, servizi più efficienti anche per avere un ruolo specifico nelle aziende”

L’inserimento sociale e occupazionale delle persone più fragili è la sfida del futuro, soprattutto in tempi di crisi aziendale e di rallentamento dell’economia. L’offerta di almeno una opportunità di lavoro, anche se temporanea, è riconoscimento di dignità e di diritti in particolare verso le persone con disabilità”. Lo afferma l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che illustra, con la delibera approvata dalla Giunta regionale, la definizione dei criteri, le modalità per la stipula delle convenzioni e le linee guida in attuazione della Legge 68/99, che prevede per le aziende con oltre 15 dipendenti l’obbligo di assumere persone con disabilità o appartenenti alle categorie protette e ha come finalità la promozione dell’integrazione lavorativa delle stesse nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
“La Regione ha individuato i Centri per l’Impiego – precisa l’esponente della Giunta Solinas – quali strutture che possono svolgere un ruolo di supporto importante, sia per le imprese che per le lavoratrici e i lavoratori con disabilità, ancor più oggi dove sono garantiti servizi e procedure uniformi e omogenee su tutto il territorio regionale sardo”. Tra gli strumenti messi in campo a livello regionale per agevolare l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità si annoverano i tirocini, attivati unicamente da Aspal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro, in qualità di soggetto promotore per il tramite dei Centri competenti, che individuerà le modalità più idonee per la gestione di tale tipologia di tirocini. “I diversamente abili – conclude Zedda – sono senz’altro le persone che più di tutte hanno risentito della crisi. Vogliamo facilitare l’inserimento lavorativo nelle comunità sarde di questa fascia di lavoratori anche attraverso l’erogazione di servizi più efficienti, la presa in carico dei soggetti, la corretta profilazione, e garantire a loro un avviamento più adeguato alle loro caratteristiche umane e professionali e ai datori di lavoro la corretta assegnazione di un ruolo specifico all’interno della propria azienda”.

La Redazione

Fonte Casteddu OnLine 16 Agosto 2020

 

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