PROTESTA DEI LAVORATORI DISABILI IN CONSIGLIO: “L’ASPAL CI DISCRIMINA”

Arriva fino al Consiglio regionale la protesta dei lavoratori del progetto Lavor@bile: 46 disabili del progetto per l’inserimento lavorativo nato nel 2007 accusano l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, di “discriminazione per non voler assumere questi lavoratori nonostante ci siano le leggi che stabiliscano che si tratta di un diritto”, spiega Ermelinda Delogu, presidente di Lavor@bile. Continua la lettura di PROTESTA DEI LAVORATORI DISABILI IN CONSIGLIO: “L’ASPAL CI DISCRIMINA”

CAGLIARI. LUNEDÌ 13-02-2017 ALLE ORE 10:00

La Presidente dell’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS prima di incontrare alcuni Consiglieri sarà a disposizione fronte Consiglio Regionale in Via Roma, per dichiarazioni di aggiornamento per la vicenda dei lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile. Pubblica denuncia di DISCRIMANZIONE: Avendo già in passato avuto promesse non mantenute, e vedendo che il mese di Febbraio scorre senza nessun segnale in merito alle affermazioni rese dal DG. Dott. Temussi sulla soluzione nel mese di Febbraio, abbiamo provveduto a contattare telefonicamente vari uffici ASPAL alla ricerca di notizie. Ma com’era facilmente prevedibile, dell’argomento non si ha traccia. Convinti della poca serietà da parte del DG nel trattare l’argomento, abbiamo ritenuto necessario intervenire con convinzione coinvolgendo Istituzioni superiori all’ASPAL, inoltrando formale denuncia di discriminazione all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) dai quali abbiamo ricevuto risposta positiva in merito;  inviando formale denuncia al Ministero della Pari Opportunità di Roma chiedendo il loro intervento; inviando formale denuncia alla Procura Generale della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’Agenzia Nazionale del Lavoro al Ministero per le verifiche del caso. Si è inoltre ritenuto, vista la superficialità, diniego del diritto e mancata trasparenza dedicata fino ad oggi ai lavoratori del Progetto Lavor@bile, di richiedere un incontro urgente col Capo di Gabinetto del Presidente Pigliaru, di cui si spera rapida risposta. Abbiamo inoltrato richiesta di accesso agli atti all’URP dell’Aspal, notificati anche alla Presidenza e all’Assessorato del Lavoro, per l’acquisizione di tutta la documentazione, delle azioni e dei procedimento effettuati per l’applicazione alle norme e Leggi a noi dedicate, inclusa la conoscenza del responsabile del procedimento per l’attuazione delle stesse. Per quanto di competenza del Presidente ci è pervenuta comunicazione di avvenuto sollecito all’ ASPAL , affinché ci venga comunicato quanto richiesto, con la richiesta di consegna della documentazione anche all’ufficio del Presidente. Vista ormai la palese discriminazione è nostro intendimento appellarci a tutte le Leggi che tutelano l’inserimento lavorativo e la mancata copertura quota disabili con l’applicazione delle nuove sanzioni in vigore dal 01/10/2016 che triplicano l’ importo giornaliero per ogni disabile non assunto a circa 154 € . Nell’eventualità di accoglimento della nostra richiesta, il danno erariale a carico della Regione sarebbe ingente, in virtù del fatto che i posti ASPAL disponibili per i lavoratori del Progetto Lavor@bile ammontano a 46 risulta facile conteggiare la sanzione. In questi giorni stiamo avendo incontri con le associazione di categoria che presiedono al Comitato Regionale per la disabilità e il lavoro, anche con Consiglieri regionali che fin dall’inizio hanno seguito la vicenda, sindacalisti di ogni sigla sindacale. Orami , la vicenda dei Lavorabile è diventata una battaglia sociale seguita a tutti i livelli e in tutti gli ambienti. Riteniamo doveroso informare l’opinione pubblica di come viene gestito il Diritto in Sardegna. La vergogna della vicenda è data dal fatto che chi è preposto a vigilare affinché le regole del lavoro vengano rispettate, quindi il controllore è il primo artefice di trasgressione , quindi l’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS chiede : “ chi controlla il controllore?

La Redazione

Fonte Olbia Sardegna Reporter 12 Febbraio 2017

AGENZIA DEL LAVORO, IL CASO DEI DISABILI ESCLUSI ARRIVA IN CONSIGLIO

La presa di posizione della presidente dell’associazione “Progetto Lavor@bile Onlus, Ermelinda Delogu, che in una lettera denuncia la paradossale vicenda: “Disabili esclusi, una discriminazione assurda nonostante abbiano pieno diritto di lavorare”

La vicenda dei disabili esclusi all’agenzia del Lavoro, dove il caos assunzioni pare non abbia un epilogo sperato. Ora, dopo la denuncia della presidente dell’associazione Progetto Lavor@bileSardegna Onlus, Ermelinda Delogu che lamentava il fatto che i disabili che hanno superato le selezioni a pieno titolo e mediante un concorso pubblico non sono stati reintegrati negli ex C.s.l., lunedì 13 febbraio dalle ore 10 incontrerà alcuni consiglieri regionali nel palazzo del Consiglio di via Roma a Cagliari, non prima di aver fatto il punto della situazione con i giornalisti.

“E’ una discriminazione assurda – dice – avendo già in passato avuto promesse non mantenute, e vedendo che il mese di febbraio scorre senza nessun segnale in merito alle affermazioni rese dal DG. dott. Temussi sulla soluzione, abbiamo provveduto a contattare telefonicamente vari uffici ASPAL alla ricerca di notizie. Ma com’era facilmente prevedibile – afferma la presidente – dell’argomento non si ha traccia. Convinti della poca serietà da parte del DG nel trattare l’argomento, abbiamo ritenuto necessario intervenire con convinzione coinvolgendo Istituzioni superiori all’ASPAL, inoltrando formale denuncia di discriminazione all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) dai quali abbiamo ricevuto risposta positiva in merito, presentando formale denuncia al Ministero della Pari Opportunità di Roma chiedendo il loro intervento, alla Procura Generale della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’Agenzia Nazionale del Lavoro al Ministero per le verifiche del caso. Si è inoltre ritenuto, vista la superficialità, diniego del diritto e mancata trasparenza dedicata fino ad oggi ai lavoratori del Progetto Lavor@bile, di richiedere un incontro urgente col capo di Gabinetto del Presidente Pigliaru, di cui si spera rapida risposta. Abbiamo inoltrato richiesta di accesso agli atti all’URP dell’Aspal, notificati anche alla Presidenza e all’Assessorato del Lavoro, per l’acquisizione di tutta la documentazione, delle azioni e dei procedimento effettuati per l’applicazione alle norme e Leggi a noi dedicate, inclusa la conoscenza del responsabile del procedimento per l’attuazione delle stesse. Per quanto di competenza del Presidente ci è pervenuta comunicazione di avvenuto sollecito all’ ASPAL, affinché ci venga comunicato quanto richiesto, con la richiesta di consegna della documentazione anche all’ufficio del Presidente”.

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?. “Vista ormai la palese discriminazione – prosegue sempre Ermelinda Delogu – è nostro intendimento appellarci a tutte le Leggi che tutelano l’inserimento lavorativo e la mancata copertura quota disabili con l’applicazione delle nuove sanzioni in vigore dal 01/10/2016 che triplicano l’ importo giornaliero per ogni disabile non assunto a circa 154 euro. Nell’eventualità di accoglimento della nostra richiesta, il danno erariale a carico della Regione sarebbe ingente, in virtù del fatto che i posti ASPAL disponibili per i lavoratori del Progetto Lavor@bile ammontano a 46 risulta facile conteggiare la sanzione. In questi giorni stiamo avendo incontri con le associazione di categoria che presiedono al Comitato Regionale per la disabilità e il lavoro, anche con Consiglieri regionali che fin dall’inizio hanno seguito la vicenda, sindacalisti di ogni sigla sindacale. Orami , la vicenda dei Lavorabile è diventata una battaglia sociale seguita a tutti i livelli e in tutti gli ambienti. Riteniamo doveroso informare l’opinione pubblica di come viene gestito il Diritto in Sardegna. La vergogna della vicenda è data dal fatto che chi è preposto a vigilare affinché le regole del lavoro vengano rispettate, quindi il controllore è il primo artefice di trasgressione , quindi l’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS chiede: “chi controlla il controllore?

IL CASO. “Non siamo stati reintegrati nonostante siamo gli unici ad aver pieni titoli e unici ad aver superato un concorso pubblico. L’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna Onlus, realtà creata da disabili che hanno lavorato all’interno degli ex c.s.l., attendono il reintegro tra le stabilizzazioni che stanno avvenendo in questo periodo all’interno dell’ASPAL. Molti di quei lavoratori aspettavano una stabilizzazione da anni e siamo tutti felici che siano stati assunti. Il punto è il metodo: l’attuale Aspal, Agenzia regionale del Lavoro, dovrebbe dare segnali di ben maggiore trasparenza visto che viene finanziato per creare posti di lavoro alle migliaia di disoccupati sardi”.

Alessandro Congia

Casteddu OnLine 10 Febbraio 2017

DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA ONLUS L’ASSOCIAZIONE PROGETTO LAVOR@BILE SARDEGNA ONLUS DENUNCIA IL MANCANTO IMPEGNO PROMESSO DALL’ASSESSORA AL LAVORO VIRGINIA MURA E DAL DIRETTORE GENERALE DELL’ASPAL

A seguito di vani e ripetuti tentativi di dialogo e non avendo visti onorati gli impegni e le parole spese dall’Assessora al lavoro Virginia Mura e dal Direttore Generale dell’ASPAL, considerato anche che la problematica in questione è stata ampiamente portata all’attenzione del Presidente Pigliaru a cui si è chiesto di aprire una indagine sulle inadempienze commesse, l’Associazione Progetto Lavor@bile, procedendo in autotutela, per vedere finalmente applicate le Leggi ad essa dedicate, ha proceduto ad inoltrare alla Corte dei Conti , alla Procura della Repubblica e all’ Agenzia Nazionale del Lavoro denuncia di verifica e accertamento delle responsabilità annesse alla vicenda. Le azioni di protesta procederanno ad oltranza e continueranno fino a quando non si ristabilirà ordine e legalità che invochiamo a gran voce. La tanto decantata trasparenza e abolizione della burocrazia di cui il Governatore Pigliaru ha fatto cavallo di battaglia e che attanaglia la Regione Sardegna in tutte le sue sedi, è rimasta solo sulla carta del programma elettorale. La realtà dei sardi e della Sardegna siamo noi i lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile. Noi che abbiamo trovato piena applicazione della negata legalità, negata trasparenza e della più agghiaciante e disumana burocrazia. L’Associazione si impegna a rendere noti pubblicamente gli esiti di tali denunce, così da permettere all’opinione pubblica di conoscere come le Istituzioni della Regione lavorano ed applicano le Leggi prodotte.

Di seguito riportiamo la lettera di presentazione dei firmatari:

Siamo circa 50 disabili, negli anni 2007/2012 siamo stati impiegati negli ex CSL (oggi CPI Centri per impiego Aspal – Agenzia Sardegna politiche attive lavoro) per l’aggiornamento del SIL Sardegna, il recupero dello storico e le ordinarie attività dei centri, a tempo determinato subordinato come operatori specializzati computer. Siamo stati avviati con bando pubblico L.68/99 dalla Regione Sardegna. Il nostro era il Progetto Lavor@bile ideato per qualificare i disabili e inserirli nel lavoro del pubblico impiego. Malgrado l’obiettivo raggiunto con risultati eccellenti e aver avuto molte proroghe dei contratti, non siamo stati contemplati nel percorso di stabilizzazione che la politica aveva dedicato a tutti gli altri nostri colleghi precari e siamo stati licenziati. Fra tutti i precari presenti nei CSL siamo stati gli unici ad avere subito questo trattamento. Da anni abbiamo intrapreso una lotta per il riconoscimento della professionalità acquisita come operatori del CSL che ci ha portato a riconoscimenti ufficiali, con articoli di Legge a noi dedicati e l’inserimento a pieno titolo nell’organico dell’ Aspal per tutta la copertura quota disabili. Tra Luglio 2016 e Gennaio 2017 l’Aspal ha provveduto alla stabilizzazione e al trasferimento di personale di cui all’art. 37 della Legge 9 del 17 maggio 2016, senza la minima previsione di copertura della quota disabili. Ciò malgrado tutte le disposizioni prevedessero addirittura un “canale preferenziale” per i lavoratori del Progetto Lavor@bile. Si è cercato in più modi di sensibilizzare il Direttore Generale dell’ Aspal sulla necessità di applicare le Leggi , ma non ha mai fornito risposte, ignorando tutte le nostre richieste e sollecitazioni. La richiesta di interessamento alle SSVV è fatta anche perchè nel fabbisogno triennale del personale ASPAL, ai lavoratori del Progetto Lavor@bile è stata applicata la Legge 125/2013 art. 7 comma 6 ; L. 114/2014 art.3 comma 6. Ad oggi nessuna previsione di copertura quota disabili e tanto meno dell’applicazione di quanto previsto per i Lavor@bile.

Sassari 16 Gennaio 2017


Ecco il testo della Denuncia Generale dell’associazione Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS

Al Direttore Generale ASPAL agenzialavoro@pec.regione.sardegna.it

Al Presidente della Regione Sardegna presidenza@pec.regione.sardegna.it presidenza@regione.sardegna.it

Assessore al Lavoro lav.assessore@regione.sardegna.it lav.assessore.segreteria@egione.sardegna.it lav.assessore@pec.regione.sardegna.it

In questi primi giorni del 2017 gli articoli della stabilizzazione dei circa 300 precari ex CSL CESIL, hanno scatenato l’attenzione dei quotidiani perchè , pare, che questi lavoratori non sia in regola per quanto riguarda l’aver partecipato ad un concorso o selezione pubblica . FEssendo i lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile parte in causa, data l’appartenenza all’art. 37 comma 10 della Legge 17 Maggio 2016 ed avendo acquisito il diritto al reinserimento al lavoro grazie al riconoscimento di professionalizzati CSL con Legge n° 5 del 9 Marzo 2015 all’art. 29 comma 35 (Legge Finanziaria) ed essere stati contemplati nel Piano triennale del fabbisogno del personale ASPAL anche con la L.68/99 e la Legge 125 del 2013 art.7 comma 6 sull’inserimento dei disabili, ed avendo , tutti noi, partecipato ad un regolare bando pubblico regionale, con espletamento di prova selettiva specifica per operatori di computer e pubblicazione della graduatoria finale dei vincitori , ci chiediamo come sia possibile che con tutti i dubbi, mai smentiti, che si stanno sollevando su questi lavoratori appena stabilizzati, l’ ASPAL abbia proceduto senza le più elementari verifiche del caso , agendo celermente alla stesura di contratti a tempo indeterminato. Ci si chiede come mai, agli scriventi, titolari di norme trasparenti e di assoluta certezza, già riconosciute e comprovate da atti ufficiali (basti fare una semplice verifica su un comune motore di ricerca sul web per trovare i bandi di selezione) , l’ agenzia non abbia applicato la stessa celerità per la copertura delle quote disabili a noi riconosciute. Eppure è indubbio che si è titolari di tutti i requisiti . Nel caso sia sfuggito evidenziamo che a differenza di chi compare sui titoli dei giornali come non avente diritto e che ha goduto in questi anni di uno stipendio, i lavoratori Lavor@bile attendono da anni l’applicazione delle Leggi e le norme a loro destinate, in stato di disoccupazione e senza nessuna fonte di sostentamento. Come se non bastasse, dalle conoscenze acquisite e sollecitate a seguito di informazioni pervenuteci sui fatti sopra riportati, accompagnate da documentazione che ci è stata allegata, si è appreso che già dall’Agosto 2013 a detti lavoratori si è concesso di convertire contratti di collaborazione autonoma anche titolari di partita IVA, in un tempo subordinato con l’incredibile trasformazione di contratti di semplice segretariato , quindi mansione cat. B1, in livelli superiori quali cat. D1, senza il benchè minimo rispetto delle più elementari regole che disciplinano gli avanzamenti di carriere nella P.A. Dopo l’acquisizione di tutte queste informazioni, riteniamo colma la misura della decenza e non intendiamo sottostare agli umori di chi è responsabile dell’applicazione delle disposizioni, senza fare quanto necessario per tutelare i nostri interessi. Posto in evidenza tutto ciò , necessita da parte dell’ ASPAL una tempestiva azione di ripristino della legalità e della trasparenza, attivando urgentemente le azioni destinate ai lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile , senza più indugi e ritardi che, visti gli eventi, non trovano più alcuna giustificazione. Fermorestando alcuni punti indiscutibili quali la quota di copertura sulla pianta organica di 800 (56) sottratti i 10 già presenti in agenzia , con il pieno accordo delle associazioni di categoria, da noi contattate e più volte da voi citate come eventuali oppositori, ma che in realtà sono in trepida attesa che si agisca per la nostra assunzione, nonché dei sindacati confederali e autonomi, con i quali avete avuto più incontri, i quali con noi, hanno ribadito il loro accordo nonché pieno riconoscimento del diritto da noi acquisito, detto tutto ciò che a questo punto dei fatti era un atto dovuto, si ribadisce che la quota restante di di 46 dovrà essere interamente destinata ai lavoratori del Progetto Lavor@bile in piena e assoluta applicazione delle Leggi e delle norme. Evidenziamo che in autotutela ci riserviamo di sottoporre la documentazione acquisita agli organi competenti per una adeguata valutazione delle responsabilità, procedendo alla richiesta degli atti sui contratti in questione.

16 Gennaio 2017

La Redazione

Fonte Sardegna Reporter 7 Febbraio 2017

IL NOSTRO CASO E’ UNICO IN TUTTA ITALIA

Circa 50 disabili impiegati negli ex CSL (oggi CPI Centri per impiego Aspal– Agenzia Sardegna politiche attive lavoro) per l’aggiornamento del SIL Sardegna e il recupero dello storico, a tempo determinato subordinato, avviati con bando pubblico L.68/99 dalla Regione Sardegna. Il nostro era il Progetto Lavor@bile ideato per qualificare i disabili e inserirli nel circuito lavorativo del pubblico impiego. Malgrado l’obiettivo raggiunto con risultati eccellenti e aver avuto molte proroghe dei contratti che hanno trasformato i mesi in anni, siamo stati licenziati. Fra tutti i precari presenti nei CSL siamo stati gli unici ad avere subito questo trattamento. Nella ricerca di giustizia, da anni abbiamo intrapreso una lotta che ci ha portato a riconoscimenti ufficiali con articoli di Legge a noi dedicati e l’inserimento a pieno titolo nell’organico dell’ Aspal per tutta la copertura quota disabili. Ma niente è stato fatto. Anzi, si è appreso questi giorni dai giornali e notiziari regionali che, a molti dei lavoratori precari (circa 300) che hanno firmato i contratti a tempo indeterminato per la stabilizzazione nei nuovi CPI, manchi il requisito essenziale, cioè aver sostenuto un concorso pubblico o aver partecipato a un bando pubblico. Abbiamo atteso una smentita da parte del direttore generale Aspal dott. Temussi ma il suo silenzio ci induce a pensare che sia tutto vero. E allora ci chiediamo, visto che siamo gli unici certi ad avere tutti i requisiti, come mai siamo ancora disoccupati? L’ultima dopo una lunga serie di lettere, abbiamo inviato una formale denuncia sull’operato del direttore dell’Aspal e attendiamo risposte tempestive e immediati provvedimenti dal Presidente Pigliaru e dall’assessore Mura con l’immediata attivazione di tutte le Leggi riservate ai Lavor@bile e la nostra assunzione a copertura dei 46 posti a noi riservati.

Sassari 16 Gennaio 2017

INCARICHI DIRIGENZIALI ALL’ASPAL, I ROSSOMORI: “POCA TRASPARENZA”

Rossomori all’attacco sul conferimento di incarichi dirigenziali all’Aspal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro (ex Agenzia regionale per il lavoro). I consiglieri regionali Paolo Zedda e Emilio Usula hanno presentato una interpellanza (leggi) rivolta al presidente della giunta Francesco Pigliaru e denunciato la scarsa trasparenza delle procedure. Il conferimento degli incarichi prende spunto da una delibera (leggi) approvata dalla giunta regionale il 2 dicembre scorso. “La selezione per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti – si legge nel documento – sembrerebbe porsi in contrasto con il rispetto degli obblighi di pubblicità e principi di trasparenza. A fronte di 97 manifestazioni di interesse, pare sia stato considerato rilevante un numero molto limitato di istanze, senza dare sufficientemente conto dei criteri attraverso i quali l’Aspal (mediate un organismo di valutazione di cui è del tutto sconosciuta la composizione) sia pervenuta a concludere le procedure selettive”. In totale, si parla di sei nomine.

due esponenti dei Rossomori chiedono quindi al presidente Pigliaru quali iniziative intenda adottare l’esecutivo affinché l’applicazione di quanto previsto dalla delibera regionale del 2 dicembre avvenga “in coerenza con i principi di imparzialità, buon andamento della pubblica amministrazione e trasparenza” e auspicano una verifica sulle procedure attivate dall’Aspal, per appurare se il conferimento degli incarichi sia avvenuto “garantendo l’imparzialità delle attività e un adeguato accertamento, valutazione e comparazione delle capacità e professionalità possedute da tutti gli interessati”.

Fonte Sardinia Post 26 Gennaio 2017

LETTERA DI DENUNCIA 16 GENNAIO 2017

Al Direttore Generale ASPAL
agenzialavoro@pec.regione.sardegna.it

Al Presidente della Regione Sardegna
presidenza@pec.regione.sardegna.it
presidenza@regione.sardegna.it

Assessore al Lavoro
lav.assessore@regione.sardegna.it
lav.assessore.segreteria@egione.sardegna.it
lav.assessore@pec.regione.sardegna.it

 

In questi primi giorni del 2017 gli articoli della stabilizzazione dei circa 300 precari ex CSL CESIL,  hanno scatenato l’attenzione dei quotidiani perchè, pare, che questi lavoratori non sia in regola per quanto riguarda l’aver partecipato ad un concorso o selezione pubblica . Continua la lettura di LETTERA DI DENUNCIA 16 GENNAIO 2017

AGENZIA DEL LAVORO, È CAOS ASSUNZIONI: “DISABILI ESCLUSI, È INGIUSTO”

Agenzia del Lavoro, è caso assunzioni. La denuncia della presidente dell’associazione Progetto Lavor@bileSardegna Onlus, Ermelinda Delogu: “Perchè quei disabili che hanno superato le selezioni a pieno titolo e mediante un concorso pubblico non sono stati reintegrati negli ex C.s.l?”. Assunti invece molti che non hanno effettuato concorsi

“Non siamo stati reintegrati nonostante siamo gli unici ad aver pieni titoli e unici ad aver superato un concorso pubblico. L’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna Onlus, realtà creata da disabili che hanno lavorato all’interno degli ex c.s.l., attendono il reintegro tra le stabilizzazioni che stanno avvenendo in questo periodo all’interno dell’ASPAL. Molti di quei lavoratori aspettavano una stabilizzazione da anni e siamo tutti felici che siano stati assunti. Il punto è il metodo: l’attuale Aspal, Agenzia regionale del Lavoro, dovrebbe dare segnali di ben maggiore trasparenza visto che viene finanziato per creare posti di lavoro alle migliaia di disoccupati sardi”.

Questo il principale grido d’allarme e la denuncia lanciati dalla presidente Ermelinda Delogu, dell’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna Onlus: “Progetto Lavor@bile Sardegna – dice – nasce nel 2006 con la finalità di inserire e fare acquisire professionalità nella P.A. a circa 50 disabili di tuta la Sardegna. L’avviamento è avvenuto con bando pubblico riservato a Leg 68/99, a seguire prova selettiva e graduatoria pubblica. La mansione con cui vennero avviati i contratti subordinati a tempo determinato, furono “OPERATORI COMPUTER” addetti all’aggiornamento del SIL Sardegna (banca dati Lavoro della regione Sardegna) con svolgimento di tutti i servizi prestati dal Centri per il Servizio del Lavoro, raggiungendo così lì obbiettivo del progetto, cioè formare disabili da inserire nel lavoro. Il progetto è andato avanti negli anni con diverse proroghe non trovando però favori nel percorso di stabilizzazione, dedicato ad altri colleghi presenti nei C.S.L, fummo licenziati. Da questo momento in poi, abbiamo iniziato la nostra battaglia per il riconoscimento della professionalità acquisita e per il reintegro nel posto di lavoro”.

IL GRIDO D’ALLARME. “In questi primi giorni del 2017 – evidenza la numero uno dell’associazione – alla notizia della stabilizzazione dei circa 300 precari ex CSL CESIL è stata immediata l’attenzione sulla notizia che, pare, la maggior parte di questi lavoratori non sia in regola per quanto riguarda l’aver partecipato ad un concorso o selezione pubblica. Essendo l’associazione dei disabili parte in causa, visto che facciamo parte dell’art. 37 comma 10 della Legge 17 Maggio 2016 ed avendo acquisito il diritto al reinserimento al lavoro grazie al riconoscimento di professionalizzati CSL con Legge n° 5 del 9 Marzo 2015 all’art. 29 comma 35 (Legge Finanziaria) ed essere stati contemplati nel Piano triennale del fabbisogno del personale ASPAL anche con la L.68/99 e la Legge 125 del 2013 art.7 comma 6 sull’inserimento dei disabili, ed avendo , tutti noi, partecipato ad un regolare bando pubblico regionale, con espletamento di prova selettiva specifica per operatori di computer e pubblicazione della graduatoria finale dei vincitori , ci chiediamo come sia possibile che con tutti i dubbi, mai smentiti, che si stanno sollevando su questi lavoratori appena stabilizzati, l’ASPAL abbia proceduto senza le più elementari verifiche del caso , agendo celermente alla stesura di contratti a tempo indeterminato. Ci si chiede come mai agli scriventi titolari di trasparenti norme di sicura certezza già riconosciute e comprovate (basti fare una semplice verifica su un comune motore di ricerca sul web per trovare i bandi di selezione) , la stessa agenzia non abbia applicato la stessa celerità per la copertura delle quote disabili a noi riconosciute. Eppure è indubbio che si è titolari di tutti i requisiti. Posto sto in evidenza tutto ciò , necessita da parte dell’ ASPAL una tempestiva informativa sulle reali intenzione per le azioni che intende adottare nel rispetto delle Leggi e norme destinate, ai lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile contemplati nell’ art. 37 (esclusi gli ex ministeriali e i provinciali già in servizio a tempo indeterminato) titolari di tutti i requisiti previsti per l’avvio nel pubblico impiego e che inspiegabilmente risultano non ancora inseriti al lavoro a discapito della legalità che li accompagna”.

Alessandro Congia

Fonte Casteddu Online 16 Gennaio 2017

AGENZIA DEL LAVORO, LAVORANO SENZA CONCORSO I SUPPORTER DEI POLITICI

Centinaia di nuove assunzioni senza concorso all’Agenzia regionale del Lavoro. Le denunce che Cagliari Online porta avanti ormai da tre anni vengono pubblicate ora anche da Sardinia Post: “Una parte delle assunzioni è stata condizionata in modo evidente dall’appartenenza politica dei prescelti”, nell’ente che dovrebbe invece cercare lavoro ai disoccupati sardi. Col via libera di centrodestra e centrosinistra

 

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ASSUNZIONI IN REGIONE SENZA CONCORSO, IL CASO DELL’AGENZIA SARDA PER IL LAVORO

Mentre in Sardegna la disoccupazione giovanile continua a salire (56,4 per cento contro il 39,4 di media nazionale, stando all’ultimo dato Istat), spunta una nicchia di fortunati: sono i 519 ex dipendenti dei Centri servizi per il lavoro (Csl) e dei Centri servizi per l’inserimento lavorativo (Cesil), gestiti rispettivamente da Province e Comuni. Dal 9 gennaio Csl e Cesil sono stati assorbiti dall’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal), ma come enti pubblici autonomi avevano preso forma dal ’98 in avanti, in attuazione al decreto legislativo 469 che riorganizzò a livello nazionale i vecchi uffici di collocamento. La riforma era ambiziosa: usando più moderne forme di assistenza come il censimento dei curricula e l’attivazione di corsi formativi, si voleva facilitare la ricerca di un lavoro. Tanto che nell’Isola, dove la disoccupazione è un’eterna emergenza strutturale, Csl e Cesil vennero istituiti capillarmente, raggiungendo quota trentotto. Ma l’obiettivo del sostegno all’occupazione per il momento pare essere stato centrato solo per i dipendenti degli stessi Csl e Cesil assunti senza concorso, attraverso chiamate dirette o selezioni per titoli più colloquio. Un paradosso tutto sardo che è emerso in queste giorni cioè quando per i 519 ex lavoratori di Csl e Cesil si sono completate le procedure di stabilizzazione nell’Aspal con gli ultimi 298 contratti firmati: da precari che erano, i 519 – a scaglioni – sono diventati dipendenti regionali a tempo indeterminato.

Maggioranza di centrosinistra e opposizione hanno votato all’unanimità il provvedimento. Fatto insolito in tempi in cui gli schieramenti non perdono occasione per farsi la guerra. Ma quei 519 lavoratori sono un caso a parte. È infatti vero che a suo tempo ci sono state anche selezioni pubbliche e i candidati sono stati valutati da apposite commissioni, ma la politica ha messo del suo. Ciò non significa ovviamente che tra gli assunti non ci siano eccellenti operatori (alcuni hanno ottenuto la stabilizzazione dopo dieci anni di precariato): il problema è che una parte delle assunzioni è stata condizionata in modo evidente dall’appartenenza politica dei prescelti. Una modalità di selezione bipartisan, praticata dal centrodestra come dal centrosinistra. Ed ecco una delle ragioni del voto unanime del Consiglio regionale. E anche di molti malumori.
Lo scorso 1° gennaio, quando Sardinia Post pubblicò la mappa sarde della stabilizzazioni in Regione (leggi qui), sulla bacheca Facebook del giornale non sono mancati i commenti di contestazione. Eccone alcuni. Marco Spano: “Bene, anziché assumere per concorso, saranno stabilizzati quelli che sono entrati grazie ai vari politicanti di turno, negli anni passati. Ma poverini li vogliamo lasciare precari a vita? È che mai sarà un contratto a tempo indeterminato, chi è quel pezzente che non se lo può permettere?”. Stefano Virdis: “Insomma, come al solito tutti i prediletti dei politici. I concorsi non esistono e non esisteranno mai”. Roberta Cuboni: “Ma ci si può ribellare a questa cosa e chiedere un concorso aperto a tutti?”. Letizia Calledda: “Ma non è previsto che l’accesso in Regione avvenga per concorso pubblico?”. Reazioni generalizzanti, che i diretti interessati avvertono come ingenerose. E che, però, sono indicative del clima di diffidenza che nella Sardegna della crisi accompagna le scelte della politica.
Ma non è il solo problema. A emergere è stata anche una sproporzione tra il numero degli assunti nei vari territori e quello dei disoccupati. Certo è che che il numero dei senza lavoro può variare e che dunque non può mai esserci una relazione stabile tra gli organici degli uffici e quanti cercano occupazione, ma in alcuni casi la sproporzione è particolarmente eclatante. Per esempio, nei Centri per l’impiego dell’Oristanese si concentrava il 18,3 per cento del personale (95 sui 519 totali), mentre nel territorio vive il 10 per cento dei senza lavoro sardi (29mila su un totale di 290mila). Il rapporto tra dipendenti e disoccupati è di 1 a 305. Per contro nella provincia di Cagliari, che raccoglie il 31 per cento dei senza lavoro (89.900), il Csl aveva una pianta organica da 41 dipendenti. Rappresentavano l’8 per cento sul totale dei 519, ma si saliva al 22 considerando che il bacino del Cagliaritano è assistito anche dalla vecchia agenzia regionale del lavoro per un totale di 115 dipendenti. Il rapporto in questo caso è stato di 1 a 781. Continua la lettura di ASSUNZIONI IN REGIONE SENZA CONCORSO, IL CASO DELL’AGENZIA SARDA PER IL LAVORO