AL MINISTRO DEL LAVORO LUIGI DI MAIO

Esiste in Sardegna una vicenda lavorativa creata e portata avanti dall’attuale governo regionale. In soli tre passaggi cercherò di spiegare di cosa si tratta:
1) 2007 avvio di un progetto regionale (PROGETTO LAVOR@BILE ) per l’inserimento mirato di circa 70 disabili all’interno dei centri per l’impiego regionali (CPI ex CSL) . Selezioni e prove in regola con le norme per il lavoro nella PA . Assunti a tempo determinato , subordinato .
2) 2015 riconoscimento in L.R. n° 5/2015 come personale professionalizzato con il ricollocamento al lavoro . Stanziati 250 mila euro per l’inizio del lavoro in attesa della nascita della nuova agenzia regionale del lavoro (ASPAL) per assunzione a tempo indeterminato . Nel frattempo il numero dei lavoratori è sceso a 58. Malgrado le disposizioni del Consiglio Regionale l’assessore al lavoro (Virginia Mura PD) non ha mai applicato la legge.
3) 2016 viene istituita l’agenzia ASPAL (L.R. n° 9/2016 art. 37 comma 35) e malgrado fosse prevista la stabilizzazione del personale disabile del Progetto Lavor@bile , l’assessore Mura non ha MAI provveduto all’applicazione della Legge.
Altri lavoratori a cui con N. 277 SENTENZA 18 – 22 novembre 2013 Giudizio di legittimita’ costituzionale in via principale. veniva impedita l’assunzione per via diretta (obbligo di concorso) , lo stesso assessore ha legittimato l’assunzione a tempo indeterminato ignorando la sentenza che riporto.
Il risultato di tutto questo è che : il personale normato non è stato assunto ; il personale senza legittimazione è stato assunto ed è lo stesso che l’assessore Mura ha vantato all’incontro con il Ministro Di Maio come “stabilizzato i precari dei centri per l’impiego”. QUESTA E’ L’ITALIA CHE NON VOGLIAMO. Concludo evidenziando che tutto ciò è dimostrato da ampia documentazione e ad oggi la Regione Sardegna ha iscritto in Bilancio per il personale del Progetto Lavor@bile circa 11 milioni di euro che in realtà sta usando per pagare tirocini . La beffa di questa politica in agonia è che per i lavoratori del Progetto Lavor@bile anzichè i contratti di lavoro a tempo indeterminato COME LA LEGGE PREVEDE , la Regione Sardegna ha dedicato un tirocinio senza finalità a 450 euro al mese per 6 mesi …poi tutti a casa.

DISOCCUPATI E IMPRESE FANNO RETE

Nasce Sportello lavoro, con l’aiuto dei Comuni i consulenti faranno incontrare domanda e offerta

 

SASSARI. Una mano tesa ai disoccupati e un occhio alle imprese con il supporto dei Comuni e il plauso delle associazioni di tutela dei lavoratori. Si chiama “Sportello lavoro” e l’iniziativa, che favorisce l’incontro domanda-offerta, potrebbe presto partire anche a Sassari.Il progetto, nato in Sardegna, ma già attivo in altre regioni della penisola, è stato illustrato ieri mattina durante il convegno sulle politiche del lavoro organizzato nella sala Angioy della Provincia dall’associazione progetto Lavor@bile in collaborazione con la federazione italiana per il superamento dell’handicap. Un programma innovativo che vede protagonisti i consulenti del lavoro che, attraverso la loro fondazione nazionale, si candidano a diventare l’anello di congiunzione tra disoccupati, aziende, comuni e mercato del lavoro. «Presentandosi ai nostri sportelli – ha spiegato a margine dei lavori, Giuseppe Oggiano, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro per la provincia di Sassari – il disoccupato trova un collega esperto che non si limita a fornire informazioni per trovare lavoro, ma propone un colloquio conoscitivo finalizzato a individuare le sue competenze con l’obiettivo di redigere un curriculum che viene poi inserito su una banca dati collegata opportunamente con le aziende, i Comuni in questa fase hanno un ruolo determinante, mettendo a disposizione una sede per favorire l’incontro». Il progetto, già avviato con successo nei comuni di San Teodoro, Calangianus e Oristano, è stato sposato dall’associazione progetto Lavor@bile da anni impegnata per dare voce agli oltre 37mila disoccupati disabili presenti in Sardegna. Durante i lavori del convegno, la presidente Ermelinda Delogu ha fatto il punto sulle difficoltà di applicazione della legge 68 a circa due mesi dal partecipato sit-in organizzato a Cagliari ad aprile, sotto gli uffici del Consiglio regionale. «Abbiamo già da tempo presentato una piattaforma in dieci punti – ha spiegato la presidente Delogu – sottoscritta da associazioni e sindacati e spedita via pec al governatore Pigliaru all’assessore Virginia Mura e al direttore dell’Aspal, ma non abbiamo mai avuto risposta» . Tra le rivendicazioni della proposta, la creazione di un osservatorio regionale che raccolga i dati relativi alla normativa di settore e che vigili sulla relativa applicazione, ma anche il divieto di attivare altri tirocini nelle aziende che ne hanno già usufruito e che nel frattempo non hanno fatto nuove assunzioni. Ancora, la creazione di un organismo di controllo dedicato alla verifica dei bandi di concorso che non prevedono la quota riservata ai disabili. Secondo la denuncia di Ermelinda Delogu, attualmente, nell’amministrazione pubblica in Sardegna sarebbero 464 i posti liberi non coperti da lavoratori disabili e per affrontare il problema basterebbe seguire alla lettera la legge 68. «Qualcuno ha detto che si tratta di una norma vecchia e lacunosa – incalza Delogu – al contrario va benissimo, ciò che manca è la volontà politica di applicarla». Deludenti anche i dati snocciolati dal consulente del lavoro Mario Rigoldi: nel 2017 sono stati 331 i nulla osta che corrispondono ad altrettante assunzioni e 187 nei primi cinque mesi del 2018. «L’alternativa all’assunzione – ha spiegato Rigoldi – sono le convenzioni con privati, ma anche in questo caso non parliamo certo di cifre importanti se si calcola che nei primi cinque mesi di quest’anno sono state stipulate 94 convenzioni e 128 assunzioni programmate». 

Antonio Meloni

Fonte La Nuova Sardegna 17 Giugno 2018

 

PROGETTO LAVOR@BILE GANAU AI LAVORATORI: «NON RESTERETE SOLI»

SASSARI. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau ha incontrato ieri mattina la presidente e il vice presidente dell’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna, Ermelinda Delogu e…

SASSARI. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau ha incontrato ieri mattina la presidente e il vice presidente dell’associazione Progetto Lavor@bile Sardegna, Ermelinda Delogu e Aurelio Monni, impegnati insieme alle associazioni dei disabili nella manifestazione di protesta sotto il palazzo del Parlamento sardo. 
Al massimo rappresentante dell’assemblea sarda è stata illustrata l’intricata vicenda della mancata applicazione delle leggi di stabilizzazione destinate ai lavoratori del progetto Lavor@bile, iniziativa sperimentale nata nel 2006 per contribuire alla formazione professionale dei disabili. La denuncia rivolta alla Regione Sardegna riguarda l’applicazione delle leggi destinate ai disabili del progetto, in particolare la mancata assunzione in Aspal di 37 lavoratori precari, la corretta applicazione della legge 68 del 1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) con la messa a bando dei 404 posti scoperti, quota destinata ai disabili, nell’amministrazione regionale, e l’apertura di un tavolo di discussione con l’assessorato regionale al Lavoro sulle proposte avanzate dalle associazioni e dalle sigle sindacali. «Scriverò una lettera all’assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura e al direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – si è impegnato nel corso dell’incontro il presidente Ganau – per capire le ragioni di questa situazione e verificare se esistono soluzioni percorribili per il superamento di una situazione lavorativa di precarietà, al fine di valorizzare al meglio l’esperienza che le persone con disabilità, occupate con contratto a termine, hanno maturato negli anni nei servizi per l’impiego». L’associazione Lavor@bile, nata nel 2014, vede coinvolte persone con disabilità varie che per una serie di circostanze nel corso degli anni si sono ritrovate a condividere l’esperienza lavorativa presso i Csl delle Province su incarico della Regione per l’aggiornamento del Sil Sardegna. Tutti con qualifica di operatori di computer. La finalità dell’associazione è quella di rendersi operativa negli aiuti necessari con ausili, con supporto psicologico, con tutela legale, il tutto a titolo gratuito, per quanti lo richiedono o ne hanno necessità coinvolgendo anche le istituzioni, che, in modo attivo possono contribuire allo scopo finale dell’associazione.

Fonte La Nuova Sardegna 18 Aprile 2018

ALESSANDRO DI QUARTU, TRAPIANTATO DI CUORE: “LA MIA NON VITA CON 280 EURO AL MESE”

Addio al lavoro dal 2009 e giornate passate senza una meta concreta. Alessandro Piras, 38 anni, è uno dei tantissimi sardi disabili senza un lavoro: “Vivo con i miei, impossibile programmarsi la vita. Le leggi ci sono ma chi le deve approvare ci ignora”. 
Alessandro Piras ha 38 anni, vive a Quartu ed è un trapiantato di cuore. Disabilità al 76 per cento, tradotto: duecentoottanta euro al mese tondi tondi garantiti. Ma è sul lavoro che la garanzia, prevista dalla legge, scompare del tutto. Dal 2009 non ha più un’occupazione, cioè da quando è scaduto e non è stato rinnovato il contratto al Centro per l’impiego della terza città della Sardegna: “Non ho trovato altre opportunità lavorative, sono stato escluso anche dalla liste delle categorie protette, mi è stato impedito di partecipare alle successive opportunità, come previsto dalla Legge 68”.
 La quotidianità, per il 38enne, è a tinte scure: “Con 280 euro non si può fare nulla, vivo e dipendo ancora dai miei genitori. Sono single, non posso organizzarmi un viaggio e non posso uscire tutte le sere. La mia vita è limitata non solo dall’aspetto fisico, ma anche da quello economico”, racconta, amareggiato, Alessandro. “Chi deve farmi rientrare al lavoro (cioè la Regione, ndr) è sordo, sono loro i veri disabili perché mi ignorano nonostante le leggi che garantiscono il reintegro. Al momento vedo il mio futuro critico, nero. Ma sono fiducioso che, visto che esiste la legge, arriverà il giorno nel quale potrò firmare il mio contratto”.
 

Paolo Rapeanu

Fonte Casteddu Online 17 Aprile 2018

ELOISA, 46ENNE DISABILE DI SELARGIUS: “SENZA LAVORO DAL 2009 E VISTA COME UNA DIVERSA”

Tra i 37mila disabili sardi senza lavoro c’è anche Eloisa Vargiu, senza una mano fin dalla nascita. Appena 15 mesi di contratto, poi il baratro della disoccupazione: “Vorrei lavorare per potermi sentire realizzata. Non voglio dipendere da nessuno, le leggi ci sono ma, assurdamente, non vengono applicate”.
Fin dalla nascita senza la mano destra – aplasia congenita, questo il termine medico – e, dal 2009, senza più un lavoro. L’unica ancora di salvezza di Eloisa Vargiu? Essere sposata. “Ma è importante sentirsi realizzati, fa stare bene. Ho lavorato per la Provincia di Cagliari nel 2008, per quindici mesi ho inserito e aggiornato dati, poi sono stata licenziata”. Da quel momento più nulla. Residente a Selargius, Eloisa è una dei trentasettemila sardi disabili “fantasma”. Nessun lavoro per loro, nonostante la legge parli chiaro: “Non viene applicata, è un’assurdità assoluta”, afferma con forza la signora. Pensione di invalidità? Non pervenuta. Idem, da quasi dieci anni, per quanto riguarda il reddito.
 E, oltre al lavoro negato, c’è da combattere pure contro chi la addita e – di conseguenza – la isola: “Capita di essere vista come una persona diversa e non valida, alla quale manca qualcosa, ma è il contrario”. Situazioni “che fanno male, e che rimangono”. Anche se poi “razionalizzo, capisco di valere per ciò che sono, e alla fine me ne faccio pure una ragione”. Forza di volontà, in altre parole: sono tanti i disabili che riescono, in tempi comunque rapidi, a fregarsene dei giudizi. Ciò di cui, però, non può proprio fregarsene Eloisa Vargiu è quel posto di lavoro che le spetta “per legge” dalla Regione. Ma che tarda terribilmente ad arrivare.
 

Paolo Rapeanu

Fonte Casteddu Online 17 Aprile 2018

 

POLITICHE INCLUSIVE, ASSOCIAZIONI IN PROTESTA SOTTO IL CONSIGLIO: “DISABILI NON SONO LAVORATORI DI SERIE B, STABILIZZATELI”

Dalle 11 di questa mattina le associazioni dei disabili, i disabili, i loro familiari e amici e tutti i cittadini che condividono i principi della protesta sono sotto i portici del palazzo del Consiglio Regionale in via Roma, a Cagliari, per protestare contro la mancata applicazione delle Leggi di stabilizzazione destinate ai lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile nell’organico ASPAL.“L’occupazione – si legge in un comunicato – si svolgerà in tre giorni con la presenza dei lavoratori disabili del ‘Progetto Lavor@bile’”. Da anni ormai l’Associazione Progetto Lavor@bile Sardegna ONLUS con la collaborazione della FISH Sardegna, è diventata capofila nella lotta alla discriminazione lavorativa dei disabili. La mancata applicazione della Legge 68/99 che disciplina i criteri di assunzione dei disabili , “rendendoli cittadini liberi”, ha portato a una serie di convegni sul territorio sardo. L’ultimo è stato quello tenutosi a Cagliari il 26 Giugno 2017 dal quale, in condivisione con sigle sindacali e associazioni di categoria “si è giunti a un documento di proposte inviato via pec al Presidente della Regione Sardegna. Malgrado l’importanza delle proposte/segnalazioni , il documento è stato totalmente ignorato. L’assenza di dialogo con l’amministrazione politica regionale, ancora una volta, pone in evidenza le criticità e la sofferenza che i cittadini sardi devono subire”. I circa 37mila disabili iscritti ai centri per l’impiego della Sardegna, sono una realtà che non interessa la politica, ci si ricorda di loro, ipocritamente, solo quando si è in prossimità di elezioni. La protesta che si sta organizzando , chiede a gran voce rispetto delle Leggi e riconoscimento della dignità lavorativa come Costituzione prevede per tutti i cittadini italiani, senza classificazioni di serie A o di serie B e a tal proposito il giorno 15 Giugno 2018 a Sassari si sta organizzando un convegno che ripropone il documento programmatico e lo sviluppo dell’argomento tramite esperti, arricchitto anche da testimonianze che metteranno in risalto le criticità o i successi dell’inserimento lavorativo disabili sul territorio sardo”, proseguono. La denuncia di oggi riguarderà l’applicazione delle Leggi destinate ai disabili del Progetto Lavor@bile con l’assunzione in ASPAL, la corretta applicazione della Legge 68/99 e la messa a bando dei 404 posti scoperti nell’amministrazione regionale, quota disabili e l’apertura di un tavolo di discussione sulla base delle proposte inviate dalle associazioni e dalle sigle sindacali.

La Redazione

Fonte CagliariPad 17 Aprile 2018

 

DISABILI IN PRESIDIO SOTTO IL CONSIGLIO: 37MILA SENZA LAVORO NONOSTANTE LA LEGGE

“L’assessorato al Lavoro e l’Aspal hanno fallito: abbiamo 37mila disabili iscritti nei centri per l’impiego della Sardegna che non hanno avuto alcuna risposta”. Ermelinda Delogu, presidente dell’associazione “Progetto lavorabile onlus“, spiega perché da oggi le associazioni dei disabili, i loro familiari e tutti i cittadini sensibili al tema sono sotto i portici del palazzo del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, per protestare contro la mancata applicazione della legge 68 del 1999 destinata ai disabili del Progetto Lavor@bile da stabilizzare nell’organico dell’Aspal. Il presidio andrà avanti per tre giorni. “I circa 37mila iscritti sono una realtà che non interessa la politica, ci si ricorda di loro, ipocritamente, solo quando si è in prossimità di elezioni”, attacca Delogu. La denuncia riguarda anche la messa a bando dei 404 posti scoperti, quota destinata ai disabili, nell’amministrazione regionale e l’apertura di un tavolo di discussione con l’assessorato al Lavoro sulle proposte avanzate dalle associazioni e dalle sigle sindacali. In mattinata una delegazione è stata ricevuta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau a cui è stata illustrata l’intera vicenda. “Scriverò una lettera all’assessora Virginia Mura e al direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi – si è impegnato Ganau – per verificare se esistono soluzioni percorribili per il superamento di una situazione lavorativa di precarietà, al fine di valorizzare al meglio l’esperienza che le persone con disabilità, occupate con contratto a termine, hanno maturato negli anni nei servizi per l’impiego”.

Fonte Sardinia Post 17 Aprile 2018

PRESIDIO DISABILI, 37MILA SENZA LAVORO

Sit-in sotto Consiglio a Cagliari, “Mura e Aspal hanno fallito”

 

L’assessorato al Lavoro e l’Aspal hanno fallito: abbiamo 37mila disabili iscritti nei centri per l’impiego della Sardegna che non hanno avuto alcuna risposta”. Ermelinda Delogu, presidente dell’associazione “Progetto lavorabile onlus”, spiega perché da oggi le associazioni dei disabili, i loro familiari e tutti i cittadini sensibili al tema sono sotto i portici del palazzo del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, per protestare contro la mancata applicazione della legge 68 del 1999 destinata ai disabili del Progetto Lavor@bile da stabilizzare nell’organico dell’Aspal. Il presidio andrà avanti per tre giorni.”I circa 37mila iscritti sono una realtà che non interessa la politica, ci si ricorda di loro, ipocritamente, solo quando si è in prossimità di elezioni”, attacca Delogu. La denuncia riguarda anche la messa a bando dei 404 posti scoperti, quota destinata ai disabili, nell’amministrazione regionale e l’apertura di un tavolo di discussione con l’assessorato al Lavoro sulle proposte avanzate dalle associazioni e dalle sigle sindacali. In mattinata una delegazione è stata ricevuta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau a cui è stata illustrata l’intera vicenda. “Scriverò una lettera all’assessora Virginia Mura e al direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi – si è impegnato Ganau – per verificare se esistono soluzioni percorribili per il superamento di una situazione lavorativa di precarietà, al fine di valorizzare al meglio l’esperienza che le persone con disabilità, occupate con contratto a termine, hanno maturato negli anni nei servizi per l’impiego”. 

Redazione ANSA

Fonte Ansa  Sardegna 17 Aprile 2018

  

PROTESTANO I LAVORATORI DISABILI DI LAVOR@BILE

»stanchi di aspettare la stabilizzazione,  insieme a familiari e associazioni, i lavoratori disabili di Lavor@bile scendono oggi in piazza, e per i prossimi tre giorni, sotto il Consiglio regionale di via Roma a Cagliari per una occupazione simbolica.»  L’argomento da cui prenderà spunto è l’emblematica vicenda della mancata applicazione delle leggi di stabilizzazione destinate ai lavoratori disabili del Progetto Lavor@bile nell’organico Aspal›› , spiega Ermelinda Delogu,  presidente dell’ associazione.
I lavoratori denunciano, inoltre, «l’assenza di dialogo con l’amministrazione politica regionale che, ancora una volta, pone in evidenza le criticità e la sofferenza che i cittadini sardi devono subire. I circa 37mila . Disabili iscritti ai centri per l’impiego della Sardegna, sono una realtà che non interessa la politica, ci si ricorda di loro, ipocritamente, solo quando si è in prossimità di elezioni», tuona la Delogu. «Chiediamo a gran voce rispetto delle leggi e il riconoscimento della dignità lavorativa», aggiunge. Viene perciò richiesta « l’applicazione delle leggi destinate ai disabili del progetto Lavor@bile con l’assunzione in Aspal, la corretta applicazione della legge 68/99 e la messa a bando dei 404 posti scoperti nell’ amministrazione regionale, quota disabili. e l’apertura di un tavolo di discussione sulla base delle proposte inviate dalle associazioni e dalle organizzazioni sindacali».

(ma. mad.)

Fonte L’Unione Sarda 17 Aprile  2018

IL CONSIGLIO REGIONALE STAMANE HA APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE 2017-2019 E 2018-2020

Il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno affrontando come primo punto il documento relativo allo schema n. 5 delle norme attuazione che prevede l’istituzione del Collegio revisori dei conti.
Prima di procedere alla discussione del testo la consigliera del Pd Daniela Forma, sull’ordine dei lavori, ha chiesto che l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria possa riferire nel pomeriggio sulla situazione degli ippodromi sardi, per i quali si attendeva un decreto ministeriale che ne evitasse il declassamento.
Sempre sull’ordine dei lavori il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha rilanciato il tema dei lavoratori del progetto lavor@bile che il presidente Gianfranco Ganau  ha recentemente incontrato, per sollecitare un nuovo incontro con l’assessore che faccia chiarezza sulle motivazioni che ancora impediscono la copertura dei posti riservati agli invalidi se non in minima parte. Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la proposta. Ancora sull’ordine dei lavori, il consigliere Mariano Contu, dichiarando conclusa la sua adesione tecnica al gruppo Sardegna, ha annunciato il suo ritorno in Forza Italia.
Per Forza Italia Alessandra Zedda ha ricordato l’imminente scadenza della riorganizzazione delle strutture Aras e Anpa, i tempi stringenti e l’impegno di incontrare ancora l’assessore sia per fare il punto sulle attività gestionali che per verificare i contenuti del nuovo disegno di legge annunciato per il prossimo 7 maggio. Su questi argomenti, ha concluso, è opportuno sentire l’assessore Pierluigi Caria.
Iniziando la discussione sullo schema delle norme di attuazione che prevedono l’istituzione del Collegio dei revisori dei conti, il presidente della prima commissione Francesco Agus (Misto-Cp) ha affermato che, nella riunione congiunta della prima commissione e della terza commissione «è stata sentita la commissione paritetica per chiarire alcuni aspetti, sia sul raccordo Corte dei conti che sull’autonomia del Consiglio il quale peraltro non ha ancora una legge statutaria». Agus ha proposto infine un ordine del giorno nel quale, dopo il parere favorevole sulle norme di attuazione e l’istituzione del Collegio, si introducono alcune modifiche impegnando il presidente Pigliaru a sostenerle presso il Governo centrale.
Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha affermato di essere rimato in dubbio prima di aderire al documento «dopo aver sentito l’assessore Raffaele Paci in commissione che spesso ha dimenticato di difendere autonomia della Sardegna ritirando i ricorsi senza chiedere permesso al Consiglio ed anche in questa circostanza ha agito all’ultimo momento: non so quindi quale Raffaele Paci bisogna prendere per buono». So però, ha aggiunto, «che in questo caso ha sostenuto la posizione della Corte dei conti come aveva sostenuto la posizione dello Stato sugli accantonamenti nonostante la Val d’Aosta, fin dal 2015, ne abbia ottenuto la totale cancellazione dopo aver vinto un ricorso, con la motivazione che si paga la sanità; se è per questo anche la Sardegna se la paga eppure versa allo Stato più di 700 milioni l’anno di accantonamenti, per cui anche noi dobbiamo chiedere l’annullamento totale ed è strano che su questo tema le componenti più autonomistiche della maggioranza non si facciano sentire».
Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha paragonato il provvedimento al canto del cigno con il quale la terza commissione ha preso atto «dell’introduzione da parte dello Stato della ennesima misura di coordinamento della finanza pubblica che lo stesso Stato, con l’avallo della Corte costituzionale, utilizza da tempo come grimaldello per bypassare l’autonomia regionale, eppure si tratta di un dato strutturale molto preoccupante». La prima commissione, ha sostenuto, «si è lavata la coscienza con una osservazione quando ha detto che la commissione paritetica non sacrifica le prerogative dell’autonomia e quindi siamo tranquilli, mentre la terza ha sottolineato che il Consiglio Continua la lettura di IL CONSIGLIO REGIONALE STAMANE HA APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE 2017-2019 E 2018-2020